X

Paolo Aquilanti, l’uomo del “canguro” favorito per poltrona segretario generale

di Emiliano Condò |8 Aprile 2015 15:26

Paolo Aquilanti, l’uomo del “canguro” favorito per poltrona segretario generale

ROMA – A Palazzo Chigi c’è un posto vacante, quello di segretario generale. E c’è un grande favorito per occuparlo: Paolo Aquilanti, l’uomo del “canguro”. Il posto in questione si è liberato dopo che Graziano Delrio ha lasciato il suo incarico da sottosegretario per trasferirsi alle infrastrutture. Racconta sul Fatto Quotidiano Anna Morgantini che con Delrio parte anche

Mauro Bonaretti, l’ex city manager del comune di Reggio Emilia che Delrio si era portato alla presidenza del Consiglio come braccio destro, ma che non era mai riuscito a inserirsi nella macchina del governo”.

Resta così scoperta una casella chiave, quella da segretario. In un primo momento, sempre secondo il Fatto, il favorito per la poltrona era un altro Raffaele Tiscar, “ex dg dell’Aler di Milano, ex dg della giunta regionale lombarda, ex dg di Fiera Milano. Insomma, un uomo di Cl, legatissimo all’ex ministro Maurizio Lupi”.

Ma in queste ore il nome che scala posizioni è quello di Aquilanti. Si tratta, come spiega Morgantini, di un uomo sconosciuto al grande pubblico. Uno che è arrivato a Palazzo Chigi in “prestito”. Era un funzionario del Senato e fu mandato in aiuto a una neo ministra inesperta, Maria Elena Boschi. Ma da là ha fatto una carriera folgorante. Ancora Il Fatto:

Non solo perché Aquilanti si è dimostrato un grande conoscitore della macchina istituzionale, ma perché con il Senato ha continuato a fare asse in maniera strettissima, permettendo al governo, nonostante i numeri risicati della maggioranza a palazzo Madama, di portare a casa in un amen tutte le riforme desiderate dal ministro Boschi, mentre alla Camera, dove pure i numeri sono più vasti, ogni voto è quasi una scommessa.

Anche le leggi più contestate, come l’Italicum, a palazzo Madama sono andate lisce come l’olio. Secondo le voci di palazzo, proprio Aquilanti sarebbe il padre del cosidetto «Espositum», l’emendamento-miracolo che ha permesso di approvare la legge elettorale in poche battute nonostante l’opposizione di un bel pezzo di Pd (e lo stesso meccanismo tecnico, si dice, permetterà a Renzi di portare a casa in frettissima la riforma della Rai, già incardinata al Senato). Sempre Aquilanti, in collegamento con gli uffici di palazzo Madama, sarebbe tra i registi di quel meccanismo del «canguro» che ha permesso di tagliare migliaia di emendamenti dell’opposizione alla riforma del Senato.

Scelti per te