X

Mieli al Fatto Quotidiano: “Governo Monti-bis trionfo della vera antipolitica”

di Emiliano Condò |9 Settembre 2012 20:24

Paolo Mieli (LaPresse)

ROMA – Mario Monti ha governato bene ma un “Monti-bis” sarebbe la vera antipolitca. E’ tempo che si torni alle urne e a un governo eletto dagli italiani. E’ l’opinione di Paolo Mieli espressa in una lunga intervista al Fatto Quotidiano.

Secondo Mieli, infatti, “l’esecutivo tecnico è un esperimento che ha un inizio e una fine, chiamato in una situazione straordinaria a guidare l’Italia con il sostegno dei partiti. Tra l’altro ricordiamoci che all’inizio anche l’Italia dei Valori diede il proprio sostegno a Monti. Per dire che tranne la Lega, erano con lui tutti i partiti. Salvo, come è normale, prendere una posizione diversa sui singoli atti. La maggioranza parlamentare di partenza era pressoché unanime . Ma parlare del Monti bis adesso è un gravissimo errore. E una mossa inopportuna. Perché il governo deve durare setto-otto mesi, sino alle elezioni”. 

Mieli spiega che a suo giudizio sia folle pensare ad un Paese già fuori dalla crisi. Al contrario chiunque uscirà vincitore dalle elezioni dovrà tenere conto delle riforme di Monti. Eppure le elezioni sono indispensabili e si fanno normalmente anche in paesi in condizioni peggiori dell’Italia:

Paesi civili dell’orbe terracqueo, compresi quelli sono messi peggio di noi, fanno regolari elezioni, dove qualcuno vince e qualcun altro perde, non si vede perché dare dell’Italia un’immagine per cui i partiti fanno tutti schifo e le elezioni vanno abolite. Chi agita questa richiesta come una bandierina della stabilità, non si accorge di fare implicitamente un’affermazione grave: questa sì che è l’antipolitica, altro che Grillo. E siamo noi che raccontiamo all’estero che i nostri partiti non sono presentabili, che chi vince non importa tanto si fa quello che decide l’establishment: un giudizio che ci ritorna di rimbalzo. Terribile procedere in questo modo.

Mieli, quindi, ricorda l’urgenza di cambiare la legge elettorale in modo tale che offra un vincitore certo delle prossime elezioni. Ancora più importante, però, è ristabilire la corretta “fisiologia” della vita democratica.

Mi auguro che il sistema elettorale sia tale da garantire la vittoria di una coalizione certa. Monti, anche per il futuro, è affidabile per la sua natura eccezionale. Così sarà anche per eventuali nuovi ruoli, come il capo dello Stato. O se ci sarà un’altra impasse, tornare a guidare il governo. Ma noi assolutamente dobbiamo rientrare nella fisiologia democratica: chi decide sono gli elettori. Dopo il voto, chi vince governa, chi perde sta all’opposizione.

Il quadro delle priorità, conclude Mieli, è chiaro:

Il percorso giusto è: non parlare di Monti bis, perché il Paese deve avere fiducia nelle sue istituzioni politiche. È sovrano il popolo. Poi: adesso, non quando arrivassimo al punto di non ritorno, dobbiamo adottare tutte le pratiche per trasferire in materia economica il massimo di sovranità a un’entità europea eletta. Mi auguro che la crisi sia stata un tale choc per cui la sovranità economica si trasferisca dai singoli Paese alle istituzioni europee. Dopodiché vinceremo o perderemo le elezioni su scala europea.

Scelti per te