Papa Francesco in Israele: “Soluzione due stati non rimanga un sogno”

ROMA – Papa Francesco arriva in Terra Santa e lascia il segno. Prima prega sul muro di Betlemme, poi “offre la sua casa” per un incontro tra il leader palestinese Abu Mazen e quello israeliano Shimon Peres e incassa il loro sì. Infine nel discorso alla cerimonia di benvenuto in Israele traccia un percorso preciso:

La “soluzione di due Stati” diventi realtà e non rimanga un sogno

Come? Per Bergoglio c’è una strada chiara:

“Lo Stato d’Israele ha il diritto di esistere e di godere pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti. E il Popolo palestinese ha il diritto ad una patria sovrana, a vivere con dignità e a viaggiare liberamente”

Ma c’è un percorso obbligato che passa per la restituzione di Gerusalemme Est e per il dichiarare la legge  fondamentale che ne ha fatto la capitale israeliana

“nulla e priva di valore”.

L’obiettivo primo e fondamentale di Papa Francesco resta la pace nell’area:

“Gerusalemme significa ”città della pace”. Così la vuole Dio e così desiderano che sia tutti gli uomini di buona volontà. Ma purtroppo questa città è ancora tormentata dalle conseguenze di lunghi conflitti. Tutti noi   sappiamo quanto sia urgente la necessità della pace, non solo per Israele, ma anche per tutta la regione. Si moltiplichino perciò gli sforzi e le energie allo scopo di giungere ad una composizione giusta e duratura dei conflitti che hanno causato tante sofferenze. In unione con tutti gli uomini di buona volontà, supplico quanti sono investiti di responsabilità a non lasciare nulla di intentato per la ricerca di soluzioni eque alle complesse difficoltà, così che israeliani e palestinesi possano vivere in pace. Bisogna intraprendere sempre con coraggio e senza stancarsi la via del dialogo, della riconciliazione e della pace”

Foto Ansa

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