Par condicio, Zanda (Pd): a rischio Rai e Agcom

Luigi Zanda

«Mi sorprende che né i presidenti di Senato e Camera né, prima ancora di loro, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni siano ancora intervenuti per sollecitare la revoca della gravissima decisione con cui il Cda della Rai ha sospeso i programmi di discussione politica nell’esclusivo interesse del governo Berlusconi e della sua maggioranza». Lo dichiara il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda.

«La Rai- aggiunge Zanda – è un’azienda pubblica, di proprietà dello Stato, che ha ragione di esistere solo se svolge servizio pubblico e, in primo luogo, se fa informazione da servizio pubblico. Se le si impedisce di fare informazione politica in prossimità delle elezioni e, quindi, le si vieta di aiutare gli elettori a farsi un’opinione informata, viene meno la stessa ragione di esistere di una Rai pubblica. E se – conclude – l’Autorità di garanzia per le comunicazioni non interviene per garantire l’informazione da servizio pubblico cui la Rai è tenuta, allora viene meno anche la ragione di esistere di quell’Autorità».

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