Paragone: "Sarò spina nel fianco di M5s. Conte? Un bellissimo pavone nello zoo Ue" Paragone: "Sarò spina nel fianco di M5s. Conte? Un bellissimo pavone nello zoo Ue"

Paragone: “Sarò spina nel fianco di M5s. Conte? Un bellissimo pavone nello zoo Ue”

Paragone: "Sarò spina nel fianco di M5s. Conte? Un bellissimo pavone nello zoo Ue"
Paragone: “Sarò spina nel fianco di M5s. Conte? Un bellissimo pavone nello zoo Ue”

ROMA – Giuseppe Conte “ora è un bellissimo pavone nello zoo europeo”. Ne è convinto Gianluigi Paragone, giornalista e senatore M5s, che così spiega la sua contrarietà al neonato governo giallo-rosso. “Sarò una spina nel fianco del M5s”, dice ai microfoni di Radio Cusano Campus precisando che non intende per il momento lasciare il Movimento che lo ha portato a Palazzo Madama. 

In una intervista rilasciata alla trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, Paragone spiega la sua attuale situazione da separato in casa coi 5 Stelle, dopo la nascita del Conte bis: “Mi hanno chiuso 3 trasmissioni in tv e in radio per le idee che avevo, sarebbe paradossale se il M5S mi cacciasse dato che mi avevano chiamato proprio perché mi erano state chiuse le trasmissioni”.

L’ex direttore della Padania e conduttore della Gabbia, decisamente più favorevole al governo con la Lega che a quello con il Pd, ribadisce di non potersi “mettere con quelli del Pd” perché “io credo che il Pd sia la porta d’accesso del neoliberismo in Italia. E’ evidente che sia Grillo il regista di questa operazione, Di Maio sta soltanto gestendo qualcosa che altri hanno scritto per lui. Fa bene però a non rimanere strozzato e a circondarsi dei propri amici perché, se devi giocare una partita impostata da altri, almeno hai delle persone che conosci e che possono giocare con te questa partita. Sarebbe stato sciocco se Di Maio avesse infarcito il governo di Fichiani solo perché si governa con il centrosinistra”.

Quindi, riguardo alla prossima manovra: “Io ricordo che prima della crisi dissi a Tria: non si azzardi a fare una manovra sotto il 2% perché io non la voterò. Bisognava dire: questo è un governo sovranista, cara Europa tu stai sbagliando tutto e devi rivedere il tuo progetto. Quindi io avevo già delle criticità nei confronti di quel governo. Non mi sono mai accontentato neanche del governo gialloverde che doveva essere il mio preferito”.

Per Paragone il nemico è sempre l’Europa: “La regola di questa Europa è cambiare i governi purché non si cambino le politiche. Hanno addomesticato Conte. Conte ora è un bellissimo pavone nello zoo europeo e si sono presi Gualtieri che è esattamente l’uomo educato a quel tipo di politiche. Se tu metti a riparo i conti con l’Iva ma nello stesso tempo accetti il meccanismo europeo di stabilità, tu di fatto stai consegnando l’Italia a una specie di protettorato contabile. Se tu chiudi la finestra per evitare l’aumento dell’Iva ma lasci aperta la porta, ecco che il ladro ti entra dalla porta”.

Sulla sua astensione al voto di fiducia del governo, precisa: “Il mio voto non era fondamentale per far cadere il governo ecco perché mi sono astenuto. Il fatto di astenermi mi consente quantomeno di fare una politica nel M5S che secondo me fra un po’ vedrà qualcuno svegliarsi dall’ipnosi generale. Il fatto di essere una spina nel fianco all’interno del M5S mi consentirà di raccogliere un malcontento che fra un po’ sicuramente verrà fuori”.

Infine, qualche critica anche sulle nomine dei sottosegretari e viceministri. “Castelli ormai è diventata una figlioccia del sistema, anche Villarosa non è più quello di prima”.

Fonte: Radio Cusano Campus

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