Settimana corta al Parlamento, anzi, cortissima
Al parlamento italiano si lavora con la settimana corta. A scriverlo è Repubblica, che, in un’inchiesta firmata da Carmelo Lopapa, parla di turni settimanali, in media, di 16 ore alla Camera e 9 al Senato.
Il colmo, scrive Lopapa, è stato raggiunto settimana scorsa, quando il week-end dei deputati è iniziato giovedì, dopo due sole giornate di lavoro per approvare un paio di disegni di legge.
L’allarme sui ritmi di lavoro in parlamento è stato lanciato da Gianfranco Fini. Il presidente della Camera avrebbe dichiarato che “la settimana cortissima è un problema serio”.
L’imputato per eccellenza è l’esecutivo, che invia alle Camere per la discussione solo ddl di minima portata. Ma anche i parlamentari hanno dimostrato di non voler fare troppi sacrifici, come quando hanno fatto fallire il tentativo di Fini di prolungare i lavori al venerdì.
L’attività della Camera è quasi completamente assorbita dai provvedimenti del governo. Su 40 approvati nel 2010, sono 23 i ddl governativi, 10 decreti e solo sette disegni di legge di iniziativa parlamentare.
Non va meglio al Senato. Qui non ci sono mai state sedute al lunedì o al venerdì, e la media delle sedute è alzata dal fatto che quelle che dal mattino si prolugnano al pomeriggio vengono contate come doppie.
I ritmi rilassati si traducono nei numeri di progetti di legge approvati: sui 19 del 2010, solo quattro erano di iniziativa parlamentare.