Zanda: “Parma era un modello, ora stremata da berlusconismo”

Luigi Zanda (foto LaPresse)

ROMA –  “Quel che è accaduto a Parma, città modello di una Regione modello, è il frutto dell’influenza di vent’anni di Berlusconismo. Non è un caso che la giunta Vignali amasse definirsi ‘civico – berlusconiana’ e che, da quel che risulta dalle indagini della magistratura, alcuni degli arrestati chiedessero a noti parlamentari del Pdl di interferire con interrogazioni parlamentari”. Lo afferma il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda in merito all’inchiesta sull’ex giunta della città emiliana.

“L’accusa per Vignali, detto il ‘Papa’, Luigi Giuseppe Villani, Andrea Costa e Angelo Buzzi è molto grave: aver creato una sorta di ‘cupola’, un sistema di potere che utilizzava le istituzioni e le risorse pubbliche per procurarsi vantaggi privati, inquinando fino alle estreme conseguenze la città di Parma, guardata, fino ad allora, come un modello di integrità, buona industrializzazione, benessere, cultura, eleganza. Oggi, il modello Parma è un ricordo lontanissimo. L’inchiesta giudiziaria mostra una città stremata dall’incultura berlusconiana: uso spregiudicato del potere e occupazione delle istituzioni democratiche per affari, traffici, malcostume. La personalizzazione della politica e il culto del capo hanno umiliato Parma e le hanno imposto la prima delle leggi del malgoverno: chi detiene il potere pubblico non protegge gli interessi generali ma i propri”.

“Questa malacultura – conclude Zanda – peserà purtroppo ancora molto e per molti anni sul Paese”.

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