Partite Iva, la promessa di Di Maio: “2021 anno fiscale bianco per redditi fino a 50mila euro”

Anno fiscale bianco per autonomi e partite Iva. A prometterlo è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che sulla sua pagina Facebook parla di “misura fondamentale”.

Di Maio avanza l’ipotesi di un 2021 senza tasse per tutti quei lavoratori che hanno subito un calo del 33% di fatturato durante il lockdown e quindi nei mesi di marzo, aprile e maggio. Con un reddito fino a 50 mila euro l’anno. Per costoro sarebbe lo Stato a farsi carico di imposte e contributi che dovranno versare.

“È una misura fondamentale – scrive Di Maio – a cui stiamo lavorando anche grazie a una seria collaborazione istituzionale con le opposizioni, seguendo il solco tracciato dal presidente Sergio Mattarella”.

“Davanti a una crisi – precisa Di Maio – non esistono bandiere politiche, ma servono solamente fatti concreti per aiutare chi si trova in difficoltà e, in particolare, le categorie più colpite, come appunto le partite iva, gli artigiani, i commercianti e gli autonomi. Quando l’Italia gioca da squadra, vince sempre. Avanti così”.

Ma non la pensa così il leghista Massimo Garavaglia, che subito si affretta a rivendicare la paternità della proposta. “Senza di noi, senza il centrodestra questa proposta non si faceva neanche morti. La politica ha le sue regole: le rispettiamo oppure partecipiamo a questo rito ma non è detto che finisca bene”.

Di “anno bianco fiscale”, ha parlato anche Silvio Berlusconi in una lettera al Corriere della Sera, sostenendo che Forza Italia ha richiesto “2-2,5 miliardi tra legge di Bilancio e il prossimo scostamento per professionisti e lavoro autonomo”.

Mentre la viceministra all’Economia Laura Castelli, precisa: “C’è una convergenza che si sta costruendo insieme, maggioranza e opposizione”.

Dl Ristori, detassati i sussidi per Covid

Intanto un emendamento al Dl Ristori, lascia ben sperare. I contributi e le indennità “di qualsiasi natura connessi all’emergenza epidemiologica da Covid-19, da chiunque erogati” ed “indipendentemente dalle modalità di fruizione e contabilizzazione” spettanti ai “soggetti esercenti impresa, arte, o professione”, nonché “ai lavoratori autonomi” saranno detassati, perciò non concorreranno alla “formazione di reddito imponibile”.

Le disposizioni, si legge nel testo di iniziativa del M5s, si applicano alle misure deliberate a partire dalla dichiarazione dello stato di emergenza sul territorio nazionale, stabilita dal Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, “e successive proroghe”.

La defiscalizzazione dei sussidi distribuiti ai professionisti nel corso della pandemia era stata più volte richiesta al governo dall’Adepp (l’Associazione degli Enti previdenziali privati e privatizzati). (Fonte: Ansa).

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