Pasquale Tridico, ex ministro di Di Maio si sfila: "Contratto Lega-M5s troppo a destra" Pasquale Tridico, ex ministro di Di Maio si sfila: "Contratto Lega-M5s troppo a destra"

Pasquale Tridico, ex ministro di Di Maio si sfila: “Contratto Lega-M5s troppo a destra”

Pasquale Tridico, ex ministro di Di Maio si sfila: "Contratto Lega-M5s troppo a destra"
Pasquale Tridico, ex ministro di Di Maio si sfila: “Contratto Lega-M5s troppo a destra”

ROMA – Troppo a destra su lavoro, Sud e fisco. Per questo Pasquale Tridico, ministro del Lavoro in pectore scelto da Luigi Di Maio nella sua ipotetica squadra di governo, ha detto no [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] al contratto di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle “Ho lasciato quando ho visto che si profilava l’accordo con la Lega”, ha detto in tre interviste a Fatto Quotidiano, Manifesto e Repubblica.

Tridico punta il dito contro la virata a destra del programma: “Dal mio punto di vista di uomo di sinistra un’alleanza di questo tipo è un problema. La mia figura avrebbe creato conflitti. Non ce l’avrei fatta né a fare un governo con la Lega, né ad accettare che dei cavalli di battaglia del Movimento, come restituire la dignità ai lavoratori, non fossero nel programma”.

Nel contratto, spiega, “non c’è nessuna misura per risolvere i problemi del mercato del lavoro. Non c’è nulla sul patto per la produttività e soprattutto nulla sul Sud”. “Nel reddito di cittadinanza – osserva – viene scritto che è solo per gli italiani, mentre nella proposta di legge del M5S si parlava anche degli stranieri residenti da 2 anni in Italia. Anche il pacchetto di welfare per le famiglie è solo per gli italiani. Non va bene: puoi imporre il requisito di residenza, non di italianità”.

La flat tax “è inaccettabile. È l’ultima cosa che si dovrebbe fare in un Paese dove sono aumentate le diseguaglianze”, sottolinea Tridico. “Al massimo serve aumentare le tasse ai redditi alti, non certo ridurle, cosa che invece fa la flat tax”.

“Io non esco dal Movimento perché non sono mai stato dentro, sono un tecnico”, precisa il docente dell’università Roma Tre. “Di Maio ha fatto una scelta di responsabilità e spero che prenda la guida del governo. Conosco la sua sensibilità verso i temi del lavoro, della precarietà e della povertà. Penso sia sincero e spero che questi temi tornino nell’agenda di governo”.

Gestione cookie