ROMA – ''Sgombrare il campo dai presunti conflitti di interesse''. E' l'obiettivo del ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera che, in un intervento pubblicato oggi sul Corriere della Sera, afferma di aver venduto nei giorni scorsi tutte le sue azioni Intesa Sanpaolo, ''pur non avendo alcun obbligo di farlo''.
Allo stesso modo, prosegue, ha donato ''la piccolissima partecipazione'' che aveva nel Campus Biomedico ''ad una delle persone piu' impegnate nel progetto''. ''Mi sono liberato'', aggiunge, ''non certo per obbligo, anche della minima partecipazione che avevo nella societa' Day Hospital International, donandola a un altro azionista che condivideva con me le finalita' filantropiche con cui l'iniziativa nacque parecchi anni fa''.
Facendo riferimento all'articolo comparso ieri sul quotidiano di via Solferino in cui Milena Gabanelli e Giovanna Boursier chiedevano esplicitamente al ministro di essere ''super partes'', Passera spiega di non svolgere ''alcuna attivita''' gestionale o amministrativa nella societa' della sua famiglia d'origine, alla quale fanno capo due alberghi e due immobili a Como. ''Quanto all'incarico non retribuito che mio fratello – prosegue -, da esperto riconosciuto in campo turistico, e' stato chiamato a ricoprire in maniera ufficiale e trasparente in una societa' del settore partecipata dalla banca che dirigevo, non mi appare che configuri alcuna forma di conflitto''.
L'operazione 'Nuova Alitalia', aggiunge, ''e' stata del tutto trasparente e rispettosa delle regole, comprese quelle della concorrenza. Con capitali privati si sono salvati almeno 15 mila posti di lavoro ed e' stato drasticamente ridotto l'onere che lo Stato avrebbe dovuto sostenere se fosse avvenuto l'inevitabile fallimento dell'intera 'vecchia Alitalia'''.