Alla fine ce l’ha fatta, Patrizia D’Addario. La escort barese più famosa d’Italia potrà finalmente appagare le sue aspirazioni da imprenditrice e costruire il suo residence da sogno. Pensare che tutto è iniziato, secondo il suo stesso racconto, dalla volontà di farsi raccomandare dal premier Silvio Berlusconi e invece è finita che il comune di Bari, con una semplice pratica burocratica, ha detto “sì” e ha dato il via libera alla costruzione di un complesso residenziale a Carbonara, nella provincia del capoluogo pugliese.
La commissione per il paesaggio del Comune pugliese, organismo tecnico della ripartizione Urbanistica, a conclusione di una normale procedura burocratica di verifica delle condizioni di fattibilità, il 21 giugno scorso ha infatti approvato la pratica edilizia a nome della D’Addario. Insomma, a Patrizia non è servito alcun “aiutino” proveniente da Palazzo Grazioli, e neanche una candidatura politica (alle elezioni comunali con una lista collegata al centrodestra, “La Puglia prima di tutto”), ma un semplice nulla osta della pubblica amministrazione.
Ci sono voluti ben 40 anni per questo pezzo di carta ma la escort che ha fatto tremare il palazzo, rischiando di far cadere un governo della Repubblica con le sue rivelazioni shock sulle notti a luci rosse passate nel lettone di Putin del Cavaliere, potrà mantenere fede a una promessa fatta al padre che negli Anni ’70 aveva tentato invano di metter su quel complesso.
Il residence dovrebbe comprendere alcuni mini-appartamenti, ma dall’entourage della D’Addario fanno sapere che non si conoscono ancora il numero delle abitazioni e l’entità dell’investimento, questioni tecniche di cui si occuperanno gli ingegneri. Quel che è certo è che “ci sarà un progetto nuovo”. Manca solo un ostacolo da superare: che la Sovrintendenza ai Beni ambientali e paesaggistici dia l’ultimo ok, ma il più è fatto.
Nel frattempo, l’accompagnatrice più celebre d’Italia si prepara alla presentazione ufficiale a Roma, il prossimo 28 giugno, del suo primo libro: “Gradisca, presidente”. Non c’è dubbio che la sua versione dei fatti sui rapporti col premier e sulla notte trascorsa a Palazzo Grazioli con il registratore in tasca susciterà nuove, piccanti, polemiche.
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