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Pd, 60 onorevoli morosi. Con le più improbabili scuse

di Alessandro Camilli |18 Giugno 2018 8:55

Pd, 60 onorevoli morosi. Con le più improbabili scuse

ROMA – Pd, 60 onorevoli morosi. Morosi verso…il Pd. Sessanta, mica uno. Sessanta tra deputati e senatori eletti con il Pd nella passata legislatura. Sessanta che per anni hanno fatto orecchie da mercante quando il partito bussava a chiedere onorassero l’impegno, l’accordo preso. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Insomma quando il Pd cercava di incassare la quota di circa 1.500 euro al mese, in sessanta facevano mostra di non esserci, adesso no, ripassa, regolerò, al momento, richiamami…

Così avanti per anni. Lo si è appreso ufficialmente dal bilancio del Pd. Che sarebbe nella sua ristrettezza (fatturato circa 17 milioni, uscite circa altrettanto) quasi in pari. Sarebbe…perché al Pd sono venuti circa 8,5 milioni di euro dai contributi volontari di circa 602 mila cittadini elettori. E altri 9, 5 milioni dovevano venire dai 1.500 al mese per cinque anni di tutti i parlamentari Pd eletti. Dovevano…

In 60 non hanno pagato. Mica una volta, mica un mese. In 60 non hanno pagato per la gran parte dei cinque anni di legislatura. In 60 non hanno voluto togliere dai loro emolumenti parlamentari (circa 13 mila euro netto mensili sommando le varie voci) i 1.500 mensili per il partito di appartenenza. Non hanno voluto per tanto tempo e con tale determinazione che il Pd non ha potuto far altro che rivolgersi ad autorità ed esattore terzi ed esterno. Come si fa appunto per i morosi che non pagano bollette, affitti…

Tredicimila euro netti al mese circa, diciamo improbabile che i 60 siano stati morosi…di necessità. Insomma se non hanno pagato non è perché non ce la facevano a fine mese a pagare bollette e affitto…

Allora perché, morosi perché? In fondo per lo stesso perché che nella stessa legislatura e nello stesso Parlamento ha mosso un bel gruppone di parlamentari M5S a versare la loro quota parte di emolumenti, il loro auto taglio allo stipendio con bonifici…revocabili! Lo stesso perché che per anni ha mosso un numero imprecisato ma maggioritario di onorevoli Forza Italia a non versare un euro al loro partito. Lo stesso perché, stavolta declinato nella formula: paga Berlusconi che è ricco.

Dimenticanze, amnesie, disguidi tecnici? Certo, come quando a scuola ti toccava essere interrogato e come scusa per non aver studiato raccontavi del gatto che aveva vomitato tutta la notte, di nonna e zia che stavano male…

Il perché è nella flebilità di auto stima e auto tutela delle sedicenti classi dirigenti in Italia. Massimamente nell’Italia contemporanea, ma è lunga e consolidata tradizione. Moroso non è vergogna. D’altra parte cosa oggi da, per e tra la gente è davvero vergogna? davvero si subisce condanna sociale se si vede che vivi l’elezione in Parlamento come la svolta della tua vita e guai a chi la tocca e la rallenta? Insomma quei 60 morosi sono in piena consonanza con il…popolo elettore. Anzi, la percentuale morosi, circa il 15 per cento degli eletti Pd, è incoraggiante. Inferiore alla percentuale morosi nella società civile.

Una sola cosa è in fondo insopportabile, intollerabile: quelli che dicono di essere stati morosi per ragioni…politiche. Non pagare il contributo perché si dissentiva dalla linea Renzi e si era già idealmente fuori dal partito. Ecco, questa non si può sentire senza provare un moto di commiserazione verso chi la espone. Questa del dissenso politico proprio no. E neanche la sorella più raffinata ma sostanzialmente gemella: quella del ex presidente del Senato Pietro Grasso, anche lui moroso di lungo corso verso il Pd.

E qual è quella di Grasso? Che lui non versava perché un super partes per difendere la sua imparzialità non versa quote ad un partito. Come quello che ti dice: fosse per me, ti pagherei anche il mio debito, ma non voglio sporcati costringendoti a maneggiare denaro. Di fronte a cotanto argomento…congratularsi per l’inventiva?

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