Pd, Bersani replica a Renzi: “Basta battute. Non vedo contenuti”

Pd, Bersani replica a Renzi: "Basta battute. Non vedo contenuti"
Pd, Bersani replica a Renzi: “Basta battute. Non vedo contenuti”

GENOVA – “Basta battute, l’asse Renzi-Franceschini non è convincente. Non vedo contenuti“, Così Pier Luigi Bersani, dalla festa del Pd di Genova risponde a chi gli ha dato dello “spompo“, seppure in fuorionda, (Renzi) e puntualizza che non ha molto apprezzato l’appoggio di alcuni dirigenti (Franceschini) al sindaco di Firenze. “Mi risulta che ci fossero diverse opinioni…”, ha puntualizzato l’ex segretario, così “puoi dare l’impressione che ci siano più problemi di posizionamento che di merito e non è una buona cosa”.

Per Bersani la sinistra non può essere solo una “componente” del Pd e questa è una delle cose poco convincenti della proposta di Matteo Renzi: “La seconda cosa che non mi convince è: io ritengo che il Pd sia un partito con un’ispirazione di sinistra democratica”. Dunque, “sento di dover dire attenzione, la sinistra non è un abbellimento della destra, ha una sua autonomia, una sua visione, rispetto agli interessi”.

Nel discorso di Renzi “alcuni concetti mi sono sembrati un po’ troppo mutuati dagli anni ‘80: merito, opportunità… Condivido anche io, alla grande. Ma se non c’è il concetto di uguaglianza quelle due parole lì sono due imbrogli perché consentono al più forte di dire ‘non sei capace’. E non intendo che questa idea di sinistra diventi una ‘componente’ del Pd, è il lievito del Pd, per me”.

‘’Davanti al Partito non metto Bersani e non si possono mettere né Renzi, né Cuperlo, né altri’’, ha aggiunto l’ex segretario. “Io non ho mai impallinato nessuno e spero questo si possa dire di tutti”. “Enrico Letta – ha proseguito – sta facendo più del possibile in una situazione come questa. E non se l’è cercata lui. Noi non stacchiamo la spina e non togliamo noi le castagne dal fuoco a Berlusconi”.

Sulla questione della decadenza da senatore di Berlusconi dopo la condanna definitiva per il processo Mediaset: “Siamo in uno stato di diritto e le leggi vanno applicate. La giunta deciderà, sono convinto che le leggi saranno applicate”. Semmai, aggiunge l’ex-segretario, “possiamo rivolgere al Pdl l’altra questione, che è quella dirimente: si riesce a determinare una differenza, un minimo di distanza, per quanto doloroso, tra un partito che deve continuare a essere un partito e un leader che ha i problemi che ha? Se si distinguono subito possiamo evitare traumi al paese, una crisi di governo”.

“Se il Pdl pensa di staccare la spina, buttando la questione, tutta sua, sul Paese, in questa malaugurata ipotesi la palla passa al Presidente della Repubblica e al Parlamento che va messo alla ricerca di soluzioni che, almeno, consentano di fare la legge di stabilità e un progetto di legge elettorale”.

Bersani si è anche espresso a favore della separazione tra segretario del Pd e candidato premier. “Se noi identifichiamo queste figure non avremo mai un Congresso ma sempre una scelta sul candidato premier”. L’ex segretario ha infine scherzato su Matteo Renzi immortalato con una bandana in testa. “Starebbe meglio a me che a lui, potrebbe anche permettersi di non portarla…”.

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