ROMA – Dopo il caos scoppiato in Emilia Romagna, con due dei candidati Pd alle primarie indagati, la direzione del Partito democratico è stata rinviata a martedì prossimo.
La riunione era chiamata domani a decidere la nuova segreteria e, visti gli eventi, avrebbe dovuto anche affrontare la situazione emiliana dopo l’indagine aperta per Matteo Richetti e Stefano Bonaccini.
Richetti già martedì aveva fatto un passo indietro non presentandosi alla scadenza per candidarsi alle primarie. Una scelta politica, dice lui, ma certo insospettisce la notizia dell’indagine arrivata dopo poche ore. Richetti, deputato, risulta indagato per peculato nell’ambito dell’inchiesta “Spese pazze”. In particolare gli viene contestato l’uso dell’auto blu.
Bonaccini, segretario regionale del Pd in Emilia Romagna, risulta anche lui indagato. Lui dice di non voler fare un passo indietro ma ora la “patata bollente” passa a Roma: in molti infatti guardano a Renzi per sbrogliare la situazione.
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