Pd, in Emilia-Romagna la base critica Bersani: “Non apra al centro”

”Snaturare il principale ambito di riferimento per un partito di centrosinistra, ammiccando e corteggiando in maniera non chiara forze dai tratti e dai comportamenti ancora molto ambigui come Udc e Fli, senza peraltro aver mai discusso di programmi, è prima di tutto un segno di debolezza”. Lo ricordano al segretario del Pd Pier Luigi Bersani alcuni esponenti della direzione del partito dell’ Emilia-Romagna (tra i quali anche i due consiglieri regionali Thomas Casadei e Antonio Mumolo) in un appello (“Per cambiare l’ Italia servono chiarezza di contenuti e di metodo”), pubblicato sul sito www.nelletuemani.org, proposte per il Pd e per l’ Emilia-Romagna.

”Le alleanze non possono venire prima di tutto, a maggior ragione se a dettarle è la tattica anziché la dialettica politica”, affermano i firmatari. La lettera definisce anche una ”scelta fallimentare” che ”potrebbe decretare la fine stessa del progetto del Pd” quella sostenuta da ”alcuni dirigenti nazionali che mirano a rompere con altre forze del centro-sinistra per stringere accordi con il cosiddetto terzo polo”.

No pure a qualunque tentativo di abbandonare le primarie: ”Rinunciare alle primarie per fare un favore a Fini o Casini sarebbe come minare nelle sue fondamenta il Pd”. ”E’ evidente che tutte le forze di opposizione, in quanto tali, possono lavorare insieme, soprattutto in Parlamento, per un progetto comune anche in vista di un appuntamento elettorale – rileva l’appello, rivolto anche al segretario del Pd emiliano Stefano Bonaccini – Altro discorso è invece sacrificare la propria identità e le proprie caratteristiche”. La lettera chiede l’apertura ”di un processo di ascolto” in sintonia con i bisogni del Paese.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie