ROMA, 30 OTT – Iniziative come quella di Matteo Renzi possono ''frantumare il partito se l'attuale gruppo dirigente reagisce con atteggiamenti di chiusura'', ma possono ''arricchirlo se si apre un confronto vero''. Lo dice in un'intervista a Repubblica l'ex sindaco di Torino Sergio Chiamparino a proposito della convention promossa dal primo cittadino di Firenze e delle frizioni all'interno del Pd.
Non si tratta di parole ''giurassiche'', spiega, se ''confronto significa primarie vere di coalizione. Se si inizia a pensare a programmi adeguati alla situazione del Paese''. Con ''primarie aperte a tutti – prosegue – si dà un segnale importante al resto degli italiani'', quelli che ''non credono più'' alla politica. Chiamparino si dice ''sicuro'' che ''anche di qui uscirà una candidatura per le primarie. Quella di Renzi è la più probabile e la più quotata'' e mette in gioco anche se stesso: ''potrei farlo, perché sono uno dei non tanti esponenti del centrosinistra che ha un'esperienza, positiva, di governo. E potrei dare la mia disponibilità anche non come numero uno. Per fare gioco di squadra insomma''.
Dalle colonne del Corriere della Sera, Chiamparino, in un intervento firmato insieme a Gregorio Gitti, professore di Diritto privato, auspica che la politica faccia ''scelte coraggiose, anche se impopolari'', innanzitutto ''responsabilizzando le persone'' per guardare al futuro. ''Mettere al centro la persona – si legge – non vuol dire garantire ancora l'ingarantibile: non vuol dire, ad esempio, che le retribuzioni restino sganciate dalla produttività; che le pensioni non vengano adeguate all'allungamento della speranza media di vita; che posti di lavoro privati possano essere conservati a costo dell'intera collettività; che lo Stato e gli enti locali possano mantenere all'infinito tariffe fuori mercato''.