ROMA – ”Vorrei che ciascuno, dall’ex segretario all’ultimo iscritto in ordine di tempo, ascoltasse il merito, le parole e i traguardi indicati da chi si candida a guidare il Pd. E poi andasse lì dove lo portano i sentimenti e la ragione”. Parola di Gianni Cuperlo, intervistato dall’Unità, sul dibattito intorno alla data e ai contenuti del congresso del Pd.
”Non so se davvero c’è qualcuno nel gruppo dirigente del Pd che lavora per un rinvio del congresso – spiega il candidato alla segreteria Pd – Se ci fosse lo giudicherei un comportamento irresponsabile. Noi siamo alle prese con un partito segnato, ferito, e che però ha dentro di sé le risorse per rialzarsi e ripartire. Ma se il segnale è di voler prender tempo e rinviare un confronto sui contenuti di quella ripartenza, è possibile che in tanti scelgano la via di un abbandono silenzioso. E questo non ce lo possiamo permettere. Io ho fiducia in Epifani: ha detto che il congresso c’è, è stata indicata una data. Per me la questione è chiusa”.
Agli elettori democratici ”va detto che il traguardo non è un Pd più piccolo e più di sinistra, ma una forza in grado di accogliere il molto di buono che è fuori da noi: movimenti, associazioni, forze del civismo, della legalità, del solidarismo”. Cuperlo parla anche della nota del Quirinale sulla sentenza su Berlusconi, nella quale vede ”il chiarimento su alcuni principi a cominciare dall’uguaglianza di ogni cittadino dinanzi alla legge”. ”Per Napolitano, come per chiunque abbia a cuore le sorti dell’Italia, la stabilità vuol dire evitare di precipitare il Paese in una crisi al buio”.
Finora ”il governo ha fatto dei passi importanti – aggiunge -, adesso però bisogna guardare avanti. Gli analisti parlano di segnali, ancora timidi, di una possibile ripresa dopo una lunga fase di contrazione. La sfida per noi, e Letta ne ha parlato, è far camminare assieme l’uscita dalla recessione e un aumento degli occupati”.