ROMA – Nel Pd è guerra delle tessere: Bersani dice che un partito senza iscritti non è più un partito. Renzi replica che c’è chi preferisce più tessere e il 25% degli elettori, anziché il 40% di elettori. Tutto verte intorno a un articolo pubblicato da Repubblica, secondo cui nel 2014 solo 100mila iscritti (sui 400mila del 2013) ha rinnovato la tessera del partito.
L’ex segretario Bersani ha subito commentato:
«Un partito fatto solo di elettori e non più di iscritti, non è più un partito»
Renzi ha replicato:
«A chi dice mamma mia, con questa segreteria abbiamo perso iscritti, vorrei semplicemente far notare che il Pd ha preso 40,8%, 16 punti in più delle ultime elezioni»
e poi ha aggiunto:
«quest’anno il tesseramento è partito tardi», anche se «a me piace l’idea che la tessera sia un valore ma non quando c’è da votare per un segretario, ma perché c’è un’idea»
Nell’ala bersaniana si schiera Stefano Fassina:
«Renzi, oltre a dedicarsi a organizzare la Leopolda per i suoi fedelissimi, dovrebbe innanzitutto preoccuparsi di organizzare un’assemblea nazionale dei coordinatori dei circoli del Pd» perché «sarebbe utile ascoltare chi tra mille difficoltà è impegnato sul territorio».
Il vicesegretario del partito, Lorenzo Guerini, sta naturalmente con Renzi:
«Sarebbe bello che non venissero diffusi dati a caso», aveva già twittato. Aggiungendo poi, in una nota ufficiale, che «il tesseramento è iniziato il 25 aprile, le tessere sono state distribuite a partire dal mese di giugno, e terminerà il 31 dicembre 2014», con l’obiettivo di «superare i 300 mila iscritti a fine anno, veri».
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