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Pd, Zanda: “Paradisi fiscali, giornalisti lottano l’evasione. E gli Stati?”

di admin |16 Dicembre 2022 14:26

ROMA – “La lotta all’evasione nei paradisi fiscali è un merito del giornalismo, ma dove sono gli Stati?”. Luigi Zanda, capogruppo dei senatori del Pd, spiega che “gli Stati sono stati superati dal giornalismo d’inchiesta” nella lotta all’evasione fiscale. Zanda ha dichiarato: “La scoperta di 130 mila titolari di conti correnti nei paradisi fiscali, tra i quali 200 italiani, nasconde due notizie buone e una purtroppo brutta”.

Il capogruppo dei senatori Pd ha detto: “La prima buona notizia è che potremmo essere davanti a una svolta nella lotta all’evasione fiscale. Sia per l’entità dei capitali registrati nei Paesi off shore, sia perché da oggi i grandi evasori sanno che non esistono più porti franchi”.

Poi continua: “La seconda buona notizia riguarda il giornalismo investigativo che sta crescendo e diventando sempre più efficace anche grazie alla collaborazione internazionale tra testate e professionisti. La maxi inchiesta cui hanno collaborato 86 giornalisti è stata condotta da un pool di 38 fra i più importanti magazine e quotidiani di tutto il mondo”.

Oltre alle buone notizie, Zanda spiega che ce n’è una “brutta”: “La brutta notizia è che nella lotta all’evasione, oggi, gli Stati sono stati superati dal giornalismo d’inchiesta. La lotta all’evasione fiscale, alla criminalità organizzata e alla corruzione è priorità assoluta dei governi e degli Stati. Sono reati gravissimi e con tentacoli in tutto il pianeta. Ben venga la meritoria opera di un giornalismo investigativo globalizzato. Ma prima ancora sono gli Stati a doversi muovere con azioni coordinate”.

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