ROMA – Fabrizio Barca presenta il suo manifesto per un nuovo Pd. Il ministro per la Coesione territoriale scrive nel suo manifesto: “Non ci può essere democrazia senza dei partiti robusti che vivano non solo nelle stanze del governo, ma vivano nei territori”.
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Una “memoria” di 55 pagine che parte con un assunto personale: “Da questi 16 mesi di governo ho tratto una lezione: manca il partito. Ci vuole una nuova forma di partito per avere un buon governo”. Ma precisa: “Non è un altro partito, perchè altrimenti non mi sarei iscritto al Pd come ho fatto ieri pomeriggio. E’ il convincimento che i partiti e quel partito abbiano nelle mani buona parte delle sorti del nostro paese”.
“Non è possibile esercitare una funzione di governo – ha spiegato Barca – in un Paese che ha bisogno di una radicale trasformazione della macchina pubblica, perchè sono evidenti le difficoltà degli investimenti pubblici, l’accumulo dei debiti pregressi per le imprese, la difficoltà di realizzare interventi per il sociale, di presidiare profili di esclusione sociale gravissimi nelle aree dell’infanzia e degli anziani, queste questioni hanno bisogno di una pressione sociale canalizzata sotto forma di proposte non solo a Roma, ma nei territori da partiti”.
“Non solo in Italia ma anche negli altri paesi i partiti – ha spiegato ancora Barca – hanno finito per essere l’espressione dei ceti medi urbani, anche assecondandone molti vizi. Quando il presidente di Confindustria Squinzi dice che è uscito di scena il manifatturiero, il pendant di questo è che è uscito di scena il lavoro operaio. Non è una questione di fare un passo indietro, di tornare all’operaismo, ma di fare un passo avanti. In un paese come il nostro in cui l’industria è il cuore della nostra economia, allora il cuore dei movimenti deve tornare ad essere anche il lavoro operaio”.
Le pagine del manifesto sono dedicate dunque a suggerire la funzione e i tratti di una nuova forma partito che permetta il buon governo. Barca divide il corposo testo in capitoli: Sei passi verso il buon governo, Stato arcaico e partiti Stato-centrici, Quale governo della cosa pubblica?, Per innovare la macchina pubblica servono i partiti, Quale partito? Il partito nuovo, Motivazioni per impegnarsi nel partito nuovo e specificità dei giovani, Interrogativi su regole e organizzazione. Infine “Addendum. Convincimenti di un partito di sinistra: esercizio di scrittura”. Una nota finale per chiarire il concetto di “che cos’è la sinistra”.