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Il poster con la gonna al vento: le donne del Pd lo difendono

di Alessandro Avico |24 Giugno 2011 18:23

Il manifesto contestato

ROMA – La polemica sul manifesto per la Festa dell’Unità, tutta interna al Pd romano, tiene banco da giorni, da quando il comitato “Se non ora quando” ha bocciato il poster che raffigura due gambe in bella vista, una gonna che vola e le mani di una giovane che cercano di coprire.

Micaela Campana, tra le ideatrici della festa e responsabile dell’organizzazione del Pd romano, spiega: “Certo può creare perplessità ma è stata scelta quell’immagine perché ricorda la Monroe in un famoso film. Ma visto che ha creato così tanta eco abbiamo deciso di organizzare un dibattito sul tema alla Festa dell’Unità”.

L’assessore provinciale Patrizia Prestipino (Pd) dice di non trovarlo “offensivo ma frizzante”. “Trovo invece sessista il modo con cui si continua ad arruolare la classe dirigente politica”. E il manifesto piace anche a Sara Battisti, segretario dei giovani democratici del Lazio: “Siamo impegnate contro la mercificazione del corpo delle donne tanto in voga nell’epoca berlusconiana, ma in quel manifesto – precisa – si ravvisa più la poesia frivola che non la volgarità”.

Ma le donne della conferenza regionale e romana del Pd si “dissociano” dal manifesto. Mentre dalla segreteria capitolina del partito ribattono: “Un paio di gambe sono automaticamente equiparabili a un’immagine offensiva o volgare come quelle delle “olgettine” che circolano sul web?” e poi: “Il manifesto è una rievocazione della Monroe divenuta un’icona. Può piacere o no. Ma è davvero riprovevole?”.

Cerca di ironizzare il Pd Rainbow, la consulta sui diritti di lesbiche, gay e trans, che commenta: “Forse dovremmo mettere la minigonna ai nostri tic intellettuali”. In casa Pdl si schiera contro Isabella Rauti per la quale “se il vento che cambia è quello che solleva le gonne delle donne, è un vento che non può piacere”.

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