ROMA – Ruota tutto intorno a Matteo Renzi, nel bene e nel male, il futuro del Pd. Saranno infatti le scelte dei sindaco di Firenze a spostare gli equilibri all’interno del partito in vista delle prossime primarie per scegliere il nuovo segretario. Lo sa Bersani, che sta muovendo le acque e ha presentato anche un documento anti-Renzi, anche se sta trovando non poche difficoltà a raccogliere consensi tra i big per la sua fronda. E Renzi prepara la controffensiva: “Si accontenteranno anche stavolta di vincere alle primarie per perdere le elezioni. Io davvero proprio non li capisco”. E Walter Veltroni sta col sindaco di Firenze e rilancia: “Il leader sia anche il candidato premier”.
Un movimento scomposto, che vede l’offensiva di Bersani, l’ex leader; documenti e lettere inviati al segretario Epifani per denunciare (il correntismo) o per marcare le differenze: la riunione di Area dem, corrente di Dario Franceschini. Correnti e spifferi: le chiama Renzi. E verrebbe voglia di rovesciare il tavolo? “La tentazione a volte c’è perché non si sa chi fa scacco matto…”.
Ma a sfidare Renzi c’è anche Gianni Cuperlo. “Lui dice merito e carità – spiega Cuperlo – Ma è diverso dire uguaglianza, talenti e dignità. Sarà un confronto libero e aperto”. Cuperlo vuole tenere separati i ruoli di segretario e premier. “Un percorso trasparente e tempi rapidi. Siamo un partito, e non è poco. Abbiamo appena ottenuto un risultato straordinario nel voto amministrativo. Ma guai a ignorare quell’astensione che dice del divorzio tra le istituzioni e le persone che spesso stanno peggio. Alle spalle abbiamo anche la delusione di febbraio, il trauma del voto su Marini e Prodi, le dimissioni dell’intero gruppo dirigente e sarebbe ipocrita scaricare quel peso solo su Bersani. Per me il congresso è questo”.