Pd, Mauro Ferrari assolto dopo quattro anni “perché il fatto non sussiste”

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Pd, Mauro Ferrari assolto dopo quattro anni “perché il fatto non sussiste”

ROMA – Il consigliere municipale del Pd Mauro Ferrari è stato assolto “perché il fatto non sussiste”. Dopo quattro anni. Si è conclusa in questi giorni la vicenda che ha visto coinvolto l’ex consigliere di Roma.

La notizia è riportata dal quotidiano online Abitare a Roma, che ricorda la vicenda che ha visto coinvolto Ferrari dopo le elezioni amministrative del maggio del 2013.

Luciano Di Pietrantonio sul quotidiano online ricorda i fatti che hanno visto coinvolto l’amministratore municipale (era Vice Presidente uscente del VII Municipio), che era stato candidato ed eletto, e successivamente dichiarato, ingiustamente, ineleggibile alla carica di Consigliere Municipale.

Nel rinnovo del Consiglio Municipale del V municipio (che nasceva dall’accorpamento fra l’ex VI e ex VII Municipio, una realtà con circa 250 mila abitanti) Mauro Ferrari, della lista del PD, è stato il più votato fra i candidati di tutti i partiti, con oltre 1.100 voti. Al Seggio centrale è stato dichiarato ineleggibile, per una forzatura interpretativa, di una norma del Decreto attuativo della legge Severino, richiamando alcuni criteri sull’incandidabilità controversi.

La decadenza di Ferrari ha determinato un cambiamento negli equilibri fra i due ex Municipi (VI e VII):

i vertici – Presidente e Vice Presidente – che dovevano rappresentare l’espressione unitaria di tutto il territorio dei due Municipi confluiti nel nuovo V Municipio sono stati dell’ex VI, e ciò ha determinato anche una sottovalutazione dell’ex VII municipio.

Sul caso Ferrari i giustizialisti

consideravano valida la segnalazione del Presidente dell’Ufficio Elettorale Centrale per il Municipio V del Comune di Roma alla Procura della Repubblica che considerava Ferrari incandidabile,

mentre i garantisti

manifestavano molti dubbi sulla legittimità e l’opportunità dell’operato del Seggio centrale.

Oggi la decisione del Tribunale di Roma, che ha dato il giudizio definitivo, dopo 4 anni, a una questione che ha avuto ricadute negative, anche sulla tenuta del Pd nel V municipio.

 

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