ROMA – Mentre il Pdl spinge sull’acceleratore verso una crisi di governo e il Pd resta fermo e avverte l’alleato, “sarebbe un delitto cadere ora”, Giorgio Napolitano è invece stranamente ottimista. “Confido nelle ripetute rassicurazioni di Silvio Berlusconi”: il Capo dello Stato non si scompone e media così un’altra giornata rissosa all’interno della strana maggioranza. Napolitano non sta studiando o meditando il da farsi per un eventuale dopo Letta. Perché, riferiscono fonti del Quirinale, “avendo già messo in massima evidenza che l’insorgere di una crisi precipiterebbe il paese in gravissimi rischi, conserva fiducia nelle ripetute dichiarazioni di Berlusconi in base alle quali il governo continua ad avere il sostegno della forza da lui guidata”.
Il pomo della discordia è sempre lo stesso: la decadenza da senatore di Berlusconi con l’ufficio di presidenza della Giunta del Senato che ha inasprito ulteriormente gli animi del centrodestra. Il primo a prospettare una crisi sempre più vicina è stato il capogruppo Pdl al Senato, Renato Schifani: ”L’inizio della discussione nella Giunta delle elezioni, dove non si è trovata un’intesa neppure sul calendario dei lavori, è stato pessimo. Vedo l’avvicinarsi della crisi. Andiamo verso il countdown che determinerà irreversibilmente scelte politiche”. Schifani intervistato da Radio Anch’io ha aggiunto. ”Mi auguro come tutti gli esponenti del Pdl che il governo vada avanti, ma non dipenderà da noi, dipende dalla responsabilità del Pd. Tutto il gruppo del Pdl al Senato -assicura- è compatto, ieri abbiamo discusso per due ore, ci siamo ritrovati tutti nella volontà di mantenere l’unità, pronti a battaglie anche di opposizione. Ma se il governo cade non sarà per responsabilità del Pdl ma di chi arroccandosi su posizioni politiche anteporrà questi interessi all’interpretazione di una norma – la legge Severino – che necessita di approfondimenti”.
“Il Popolo della libertà – ribadisce Schifani – è pronto ad andare all’opposizione, lo ha già fatto nel 2006 e continuerà a fare la sua parte. E poi un governo raccogliticcio, un governo d’aula sarebbe il male del Paese perché privo di coesione politica, privo di programma e non troverebbe un’intesa su nulla. Sarebbe meglio tornare alle urne”.
Ma i toni del leader dei senatori Pdl non sono piaciuti ai democratici. Il suo omologo Pd al Senato, Luigi Zanda afferma: “La crisi di Governo non si minaccia né si evoca soprattutto in un momento come questo in cui l’Italia ha bisogno di essere governata per uscire da una crisi economica e sociale drammatica. L’Italia è l’unico Paese europeo tuttora in recessione”. “Le questioni personali di Berlusconi – conclude – non debbono avere riflessi sulla tenuta del governo”.
Un’ipotesi, quella della crisi, che Napolitano non vuole prendere proprio in esame. Ma una nota dei democratici in giornata rivela un certo grado di preoccupazione. Di fronte all’ipotesi di una fine anticipata dell’esecutivo il Pd si dice convinto che “il presidente Napolitano deciderà per il meglio, per il bene del Paese”. “Esporre l’Italia all’incertezza sarebbe un delitto”, è il monito della segreteria dei democratici. Il responsabile organizzazione del partito Davide Zoggia sottolinea infine: “Pensare di votare con questa legge elettorale sarebbe un delitto per il nostro Paese. Il Parlamento dovrebbe cercare di approvare una nuova legge elettorale e approvare la legge di stabilità”. “La linea del nostro partito espressa da Epifani è che per noi la legge Severino è costituzionale”.
Nel frattempo, continua il pressing sui democratici. E’ la volta della pasionaria del Pdl, Daniela Santanchè:”Il Pd ha oggi una occasione straordinaria di convincere quelli come me che i sospetti che sia il braccio politico di questa parte malata della magistratura sono infondati”. Più diretto Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati: “Il Partito democratico gioca con la vita del senatore Berlusconi per eliminare un avversario politico attraverso la via giudiziaria. Beh, il Partito democratico si assumerà una grandissima responsabilità nell’aprire la crisi della coalizione e la crisi del governo. Sarà colpa del Partito democratico”. A sancire lo strappo del Pdl dovrebbe esserci poi un videomessaggio registrato mercoledì da Berlusconi e che, assicura Santanchè, è pronto e ”assolutamente imminente”. Un video-messaggio agli italiani con cui, come scrive Francesco Verderami sul Corriere della Sera e come sostengono i bene informati, Berlusconi sarebbe pronto a dimettersi chiarendo di chi è la responsabilità politica della crisi in cui il Paese precipiterebbe.
Il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, in conferenza stampa al G20 di San Pietroburgo, però lancia un monito: “L’incertezza politica è un fattore negativo” che pesa sulla ”ripresa della fiducia sulla capacita’ di crescita economica”. “Personalmente – ammette – speravo che questa fosse una cosa del passato”. Invece, conclude, “purtroppo i focolai di incertezza politica a livello nazionale e internazionale sono sempre dietro l’angolo”. Napolitano però non si cura di loro, ma guarda e passa. Sarà l’indifferenza a salvarci dal caos di un’altra crisi?
I commenti sono chiusi.