Pd pronto a governare, parte da lavoro e chiama la Lega

GENOVA – Il Pd scalda i motori e invita una forza popolare come la Lega ad abbandonare ''la vecchia strada'' dell'alleanza con il Pdl per cercare una nuova, con le forze dell'alternativa che si apprestano a prendere in mano le redini del Paese. E la sua proposta alternativa di governo avra' tra i punti centrali il lavoro: su questa emergenza, dice il segretario, Pier Luigi Bersani, abbiamo un suo piano di azione. Soprattutto, dice da Genova dove i democratici hanno organizzato con tutte le forze sociali una grande conferenza sul lavoro, l'occupazione sara' al centro ''della prossima azione di governo'' del Pd. Mentre questo esecutivo, pur avendone avuta ''l'occasione'' non l'ha ''mai posto al centro della sua attenzione''. Falso, ribatte il premier, che assicura: ''nonostante la grave crisi economica, abbiamo fatto il possibile per andare incontro ai desideri di milioni di ragazzi che aspirano ad avere un lavoro soddisfacente, una famiglia e una casa''. Ironizza il responsabile economico del Pd, Stefano Fssina:''Ha ragione Berlusconi. Per i giovani si e' battuto con ogni forza e ha fatto: il legittimo impedimento, il lodo Alfano, il piano per il nucleare, il decreto Ronchi ma anche il collegato lavoro di Sacconi che diminuisce le tutele dei lavoratori, l'abolizione della norma che impediva le dimissioni in bianco, i tagli a scuola, sanita', dei ricercatori''.
Nonostante gli sforzi della maggioranza ad allontanare la prospettiva di un ricambio, il Pd la incalza. E anche Massimo D'Alema guarda gia' alle prossime elezioni per le quali, dice, le forze progressiste possono presentarsi con un programma ''europeo'', con proposte chiare da condividere con le forze dell'alternativa che possono scalzare gli attuali governi anche in Germania e Francia.
''Guardare oltre Berlusconi significa candidarsi a governare l'Italia in una prospettiva piu' ambiziosa e piu' coraggiosa'' dice l'esponente del Pd che tuttavia trema al solo pensiero. ''Colmare il ritardo del disastroso decennio berlusconiano vorra' dire operare in condizioni difficilissime'' dice D'Alema che gia' si prefigura la vittoria. ''In un tempo, che spero sia il piu' breve possibile, ci troveremo alle prese con il problema di governare questo Paese. Sara' una grande festa, ma solo la sera, perche' dalla mattina successiva sara' un'impresa drammatica. E piu' tempo passera', piu' sara' difficile, perche' questo Esecutivo continuera' a fare danni''. Anche per questo lo stesso Bersani si sente di accogliere l'appello lanciato oggi dal Presidente della Repubblica ad unire le forze di tutto il paese su obiettivi condivisi ma precisa: ''credo sia indispensabile avere una posizione obiettiva e unificata sulla situazione economica e sociale, a partire dai conti pubblici''.
Serve, insomma, ''un'operazione verita''' sulla reale situazione economica del Paese, per evitare di parlare a vuoto di riforme fiscali e trovare, in futuro, brutte sorprese sullo stato dei conti dello Stato. ''Il Governo ha negoziato una manovra da 40 miliardi con Bruxelles. Ora la faccia. Altrimenti, si dimetta'' incalza Enrico Letta. Gli inviti di Bersani alla Lega ad ''andare a fondo del problema'' riflettendo su cosa gli hanno portato gli otto anni di governo con il Pdl; quelli di Letta ''a scendere dal treno per non affondare con Berlusconi'' e a trattare con il Pd anche sul federalismo ma anche la prospettiva di un ribaltamento delle forze di governo a livello europeo, delineata da D'Alema, provocano pero' la reazione piccata del centrodestra. ''Il Pd non e' un'alternativa credibile anche se D'Alema immagina di vincere le prossime elezioni in Italia e persino in Francia e in Germania'' dice il ministro Altero Matteoli. ''D'Alema vive in pieno il sogno di una notte di mezza estate'' ironizza quindi Fabrizio Cicchitto.

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