Rutelli, scissione al rallentatore dal Pd: “Con Casini, non subito e non da solo”

Pubblicato il 26 Ottobre 2009 - 17:09 OLTRE 6 MESI FA

Francesco Rutelli se ne andrà dal Pd, ma «non subito e non da solo». È questa la frase pronunciata in una conversazione con Bruno Vespa, è questa la conclusione del suo progressivo distacco dal partito che oggi è di Bersani. Una singolare forma di scissione: rallentata ma inevitabile secondo le intenzioni, i programmi e i giudizi di uno che del Pd fu tra i fondatori.

«Non subito e non da solo» per andare insieme «con Casini» a costruire qualcosa che non c’è eppure serve. Qualcosa che secondo Rutelli il Pd poteva diventare ma ha rinunciato a diventare. «In due anni il Pd ha sprecato un patrimonio, avremmo dovuto cambiare gioco, allenatore, modulo tattico, pallone, perfino i tifosi… Il Pd è senza i ceti produttivi, vota per noi il 13/14 per cento dei piccoli imprenditori, ne votavano di più per il Pci. Siamo senza operai e senza ceto popolare…».

E allora «deve formarsi una forza nuova che aggreghi moderati del centro destra e riformisti riformatori del centro sinistra». Con Casini appunto, non subito, non da soli. Chissà quando e con chi.