Scontro nel Pd sui candidati per il Csm. Bersani riprende Marino e i “dissidenti”: “Rispettino il volere comune”

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Pier Luigi Bersani

Nuova polemica in “casa Pd” sui nomi dei candidati portati avanti dal partito per il Csm. Dopo che 4 parlamentari hanno votato contro le candidature di Glauco Giostra e Guido Calvi, è intervenuto Pier Luigi Bersani: il segretario ha sottolineato che il voto dell’assemblea andrebbe rispettato per una questione di “lealtà”.

Nel ricordare che ”l’assemblea congiunta dei gruppi Pd di Camera e Senato, dopo l’illustrazione dei criteri di valutazione delle candidature del Csm ha approvato, con quattro voti contrari e sei astensioni, la proposta avanzata da Dario Franceschini a nome dei presidenti dei gruppi parlamentari e del segretario del partito”, Bersani ha spiegato che “non si possono dunque accettare, al momento del voto, posizioni difformi dalla decisione comune. Questo per un basilare principio di lealta’ verso i parlamentari che hanno partecipato alla discussione e alla votazione finale”.

Ignazio Marino, uno dei “dissidenti” si era lamentato che la scelta fosse ricaduta su un ex uomo della Dc e su uno che invece era vicino al Pci. Bersani ha replicato secco: ”Giostra e Calvi hanno un solo titolo: l’autorevolezza. Per esempio il professor Giostra è difficilmente inquadrabile”.

Subito dolo la riunione dei gruppi Bersani ha preso in disparte Marino ed è rimasto a colloquio con lui per un quarto d’ora.

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