Nel Pdl è boom di gruppi e correnti organizzate, Berlusconi imbufalito

Non chiamatele correnti. Nel Pdl però, nonostante l’appello di Silvio Berlusconi, ormai proliferano i gruppi e le associazioni organizzate. Il fenomeno sta assumendo proporzioni inaspettate, tanto che gia’ qualche giorno fa il Cavaliere aveva esclamato: ”Non facciamoci del male da soli”.

Parole inascoltate, visto che oggi è arrivato l’annuncio della nascita dell’ennesimo gruppo: si chiama ”AREA NAZIONALE” e raduna i finiani più orientati a destra. Insomma una corrente nella corrente, guidata da Silvano Moffa, in gioventù seguace di Pino Rauti oggi presidente della commissione Lavoro di Montecitorio, e da Domenico Menia, l’unico che al congresso dello scioglimento di An si schierò contro la confluenza nel Pdl.

Di fronte all’annuncio, Berlusconi è sbottato: ”Sono contrario a qualsiasi frammentazione del Pdl, anche mascherata da fondazioni o associazioni che possono dare l’impressione di dar vita a correnti”, ha scritto il premier in una nota.

Ma il grido di allarme arriva quando i buoi sono scappati. La nuova creatura si affianca a un discreto numero di associazioni nate come funghi, soprattutto nell’ultimo anno. I finiani doc si raggruppano nella fondazione ”FAREFUTURO” e nell’associazione ”GENERAZIONE ITALIA” presieduta da Italo Bocchino: i loro megafoni sono il giornale web ”farefuturoweb” e in quello cartaceo ”Secolo d’Italia” .

Maurizio Gasparri, Ignazio La Russa e gli altri colonnelli di An restati fedeli a Berlusconi hanno invece dato vita a ”ITALIA PROTAGONISTA”, nome che richiama la vecchia corrente di An ”Destra protagonista”. Sul versante berlusconiano, il gruppo organizzato maggiore e’ quello dei ‘PROMOTORI DELLA LIBERTA’ capitanati da Maria Vittoria Brambilla: e’ stato fondato con la benedizione di Silvio Berlusconi al Tempio di Adriano per contrastare l’attivismo dei finiani.

Ai ”promotori” si affiancano la fondazione MAGNA CARTA di Gaetano Quagliariello e la neonata fondazione ”LIBERAMENTE”, animata da Maria Stella Gelmini, Sandro Bondi, Franco Frattini e Mario Valducci. E’ stato allora che Berlusconi e’ sbottato contro le correnti. Ma il suo appello e’ rimasto inascoltato.

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