Pdl, campagna elettorale low cost: “Troppo distacco col Pd, non ne vale la pena”

ROMA – In bilancio non c’è nulla, così come non ci sono previsioni di spesa. La campagna elettorale 2013 del Pdl è particolarmente low cost, tutta fatta via tv e via social network. Ci sono i contributi ai partiti tagliati, certo, ma c’è anche una pragmatica ragione dietro il risparmio forzato: dalle parti di via dell’Umiltà non considerano plausibile una vittoria, e quindi perché sprecare denaro? E’ quello che si legge, nemmeno troppo tra le righe, in un articolo de La Stampa che ha parlato con il responsabile del partito Antonio Palmieri:

E il Pdl? Al momento dicono di non aver messo in bilancio nulla e di non avere una previsione di spesa: potranno metterci delle risorse, in primis il Cavaliere, solo nel caso in cui dovesse esserci un vero testa a testa finale. Ma per ora il distacco è tale che non giustifica questa spesa. Tradotto, se mancassero 3 o 4 punti percentuali ne varrebbe la pena, altrimenti non ha senso.

Non hanno intenzione di fare pubblicità su internet, useranno molto Facebook e poco Twitter perché popolato da gente già motivata. Niente manifesti sei per sei, per un fattore meteorologico: giornate corte, spesso piove, la gente ha l’ombrello e i grandi manifesti non vengono visti in misura pari al costo che comportano. Berlusconi non farà comizi nei teatri per ragioni di sicurezza e quindi niente spese di affitto, i candidati si pagheranno le eventuali iniziative. Se poi l’aria cambierà si valuterà se far partire lettere agli italiani e spendere qualche soldo in più.

Gestione cookie