ROMA – Durante la prima Repubblica i patti tra politici si facevano nei salotti, ora al ristorante. Se all’epoca Aldo Moro parlò di “convergenze parallele”, oggi Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri siglano il cosiddetto “patto della mazzancolla”.
‘Il Messaggero’, infatti, fa notare come ormai, nel centrodestra, gli accordi si facciano davanti a un piatto di spaghetti. Dal già citato patto Cicchitto-Gasparri per la tenuta del Pdl, si può citare la cena organizzata da Matteoli e Scajola per 57 persone, pagata però solo da Matteoli perché Scajola ha detto: “Il conto è stato portato al tavolo a mia insaputa”.