Pdl. Alemanno e 74 parlamentari firmano documento a difesa del partito

Gianni Alemanno

Sono 74 i parlamentari del Pdl provenienti da Alleanza Nazionale che hanno sottoscritto un documento sul confronto politico all’interno del Popolo della Libertà. Si tratta per ora, di 41 deputati e di 33 senatori, oltre al sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Per le prossime ore sono attese nuove adesioni. Primi firmatari il capo gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, e i ministri Ignazio La Russa, Altero Matteoli e Giorgia Meloni.

«Siamo fermamente convinti – scrivono i firmatari- che il Pdl rappresenti una scelta giusta e irreversibile. Vogliamo contribuire ulteriormente a rafforzare il Pdl, restando all’interno del partito. L’unità del Pdl, il bipolarismo, il rafforzamento della democrazia interna, i valori della destra, la modernizzazione dell’Italia attraverso una forte agenda di riforme, sono obiettivi e contenuti che quanti provengono dall’esperienza di An, decisiva per l’affermazione del centrodestra e per la nascita del Pdl, ritengono prioritarie ed essenziali».

Secondo gli ex di An i successi elettorali del centrodestra, rappresentano un chiaro giudizio positivo sul Governo guidato da Silvio Berlusconi, ma occorre in ogni caso aprire «la stagione delle riforme istituzionali per il rafforzamento della democrazia diretta, consentendo ai cittadini di scegliere i massimi vertici del Governo e delle istituzioni e per garantire un’effettiva governabilita’ al Paese».

L’azione del Pdl secondo Alemanno, Gasparri, La Russa e gli altri parlamentari ex di An deve essere «forte e ricca su tutto il territorio nazionale» e puntare sui temi di principale interesse dei cittadini. Le questioni dell’economia del lavoro, dello sviluppo del sud, della sicurezza e del contrasto all’immigrazione clandestina, della tutela della vita e della famiglia. Su questi fronti il Pdl deve essere «protagonista, prima forza politica italiana e guida della coalizione di centrodestra». Inoltre, si legge ancora nel documento, «deve essere centrale la nostra vocazione a tutela dell’unità nazionale, nel rispetto delle specificità locali. Per questo è necessario attuare, insieme al presidenzialismo, il federalismo fiscale, in modo efficace e solidale per ridare slancio all’economia dei territori, in particolare quelli del Nord, da sempre locomotiva dello sviluppo. Non deve essere trascurato, o peggio ancora accresciuto con messaggi equivoci, il disagio dei cittadini a fronte dei guasti provocati dall’immigrazione clandestina».

I 75 firmatari puntualizzano che il documento «non è anti finiano», ma «di un’ampia maggioranza di rappresentanti provenienti dalla ex An che credono nel progetto Pdl e che al suo interno, nel rispetto di ogni posizione, vogliono far vivere contenuti e valori tipici della destra.  E’ un contributo – sottolineano i promotori – positivo all’unità, irreversibilità, identità del Popolo della Libertà ».

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