Pdl: “Fli gioca allo sfascio, Monti a rischio”

Pubblicato il 15 Novembre 2011 - 11:11 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – All’intenzione di candidare Monti alla guida di una coalizione Pd-Terzo Polo affermata da Italo Bocchino sul Corriere della sera, rispondiamo ”con chiarezza che il tentativo Monti viene messo irresponsabilmente a rischio”. Lo dice a nome del partito il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone denunciando che Fli ”gioca allo sfascio”.

”Quando manca meno di un’ora all’incontro con il Presidente incaricato Mario Monti della delegazione del Popolo della Liberta’, che e’ seriamente impegnato a giungere ad una soluzione positiva della crisi – si legge nella nota diffusa da Capezzone – constatiamo che il vicepresidente di Fli Bocchino ha dichiarato al Corriere della Sera che esisterebbe l’intenzione di una candidatura elettorale Monti come guida di una coalizione Pd-Terzo Polo. Se queste sono le basi e le intenzioni politiche – avverte il portavoce del Pdl – diciamo con chiarezza che il tentativo Monti viene messo irresponsabilmente a rischio”.

”La posizione del Popolo della Liberta’ e’ dunque netta: mentre il Capo dello Stato cerca di condurre in porto una delicata intesa politica, mentre il Pdl e il centrodestra hanno agito e agiscono con massima responsabilita’, c’e’ – di tutta evidenza – chi gioca allo sfascio”.

Un’alleanza con il Pd e Monti premier: sarebbe questa una delle opzioni a disposizione di Futuro e Liberta’ secondo Italo Bocchino, stando a quanto riportato in un articolo sul Corriere della Sera a firma di Francesco Verderami. Ipotesi che ha provocato la reazione del Pdl, attraverso una nota del portavoce Daniele Capezzone che accusa i futuristi di giocare allo sfascio e mettere cosi’ a rischio il nuovo Esecutivo del Professore.

Secondo Bocchino, Berlusconi sarebbe obbligato a trattare con gli ex alleati mentre Gianfranco Fini avrebbe davanti tre diverse ipotesi: ”accettare l’intesa con il Pdl, che pero’ non potra’ a quel punto esprimere il candidato premier; andare alle urne come Terzo Polo, per essere determinante al Senato dopo il voto. Oppure sostenere – si legge sempre nell’articolo – che l’esperienza del governo che sta per nascere debba proseguire anche nella prossima legislatura, costruendo un’alleanza con il Pd che preveda Monti come candidato a Palazzo Chigi”.