Pdl: i “finiani” cominciano la conta dei fedelissimi

Pubblicato il 15 Aprile 2010 - 19:47 OLTRE 6 MESI FA

Italo Bocchino, Carmelo Briguglio, Andrea Ronchi, Flavia Perina, Roberto Menia, Giulia Bongiorno, Enzo Raisi, Amedeo Laboccetta, Adolfo Urso, Pasquale Viespoli, Alessandro Ruben. Sono alcuni dei ‘finiani’ di stretta osservanza che, immediatamente dopo il teso vertice tra Berlusconi e Fini negli appartamenti del presidente della Camera a Montecitorio, si sono riuniti nello studio di Fini.

Si è ad un punto di non ritorno, dopo che il presidente della Camera ha annunciato al premier di essere pronto a costituire gruppi autonomi alla Camera? “Di fronte a risposte negative ai problemi politici posti da Fini sì”, spiega Italo Bocchino. I numeri minimi per costituire gruppo sono di venti deputati alla Camera e dieci senatori a Palazzo Madama.

E stando alla ‘conta’ che in queste ore i finiani vanno svolgendo, si può toccare la soglia. Difficile non definire finiani ‘icto oculi’ esponenti della vecchia Alleanza Nazionale come Donato Lamorte, Francesco Proietti, Angela Napoli, Silvano Moffa, Riccardo Migliori, Mirko Tremaglia, Basilio Catanoso, Giuseppe Scalia, Antonino Lo Presti. O nuovi ‘finiani’ come Gianfranco Paglia o Fabio Granata.

Alla Camera già così si supera il numero di venti. Al Senato, per fare gruppo servono dieci senatori. E come ‘finiani’ possono essere reclutati Pasquale Viespoli, Filippo Berselli, Luigi Ramponi, Pierfrancesco Gamba, Laura Allegrini, Antonino Caruso, Giuseppe Valentino, Mario Baldassarri, Domenico Gramazio, Domenico Benedetti Valentini, Vincenzo Nespoli. Anche al Senato la soglia dei dieci è superata.