La Russa: “Rottura Berlusconi-Fini? Scelta consapevole”

Ignazio La Russa

Per Ignazio La Russa, ministro della Difesa e coordinatore del Pdl, la scelta di rompere con Gianfranco Fini è stata ”consapevole” perché ”secondo i miei calcoli Giafranco poteva arruolare da 26 a 31 uomini” e così è stato, dice in una intervista alla Stampa.

La Russa”un mese fa” aveva dato a Berlusconi e Verdini ”una lista di 31 ex An su cui Fini poteva contare, più Della Vedova e la Polidori che non avevo messo in conto perche’ indipendente”. Calcoli che erano ”giusti” e nessuno ha detto il contrario nemmeno quando si e’ votato il documento che ha sancito l’espulsione del presidente della Camera.

Per La Russa ”non ci sono i numeri per costruire una nuova maggioranza” che peraltro sarebbe ”contraria al volere degli elettori”, e ”il voto non è un nostro obiettivo”. Comunque, al Senato ”anche senza nuovi arrivi, e anche se tutti e otto i finiani fossero bugiardi”, cioè non mantenessero la fedeltà dichiarata, ”avremmo comunque la maggioranza”. E alla Camera i numeri ”bastano per governare”.

Intanto perche’ ”non c’è motivo di credere che tutti e 33 i deputati iscritti al gruppo Futuro e Libertà siano bugiardi quando assicurano di voler sostenere il governo”. E poi perché ”bisogneràcontare anche altri deputati che potrebbero avvicinarsi alla maggioranza, non i singoli, ma soprattutto nuclei di un’area politica, e non penso all’Udc”. In ogni caso, ”siamo tutti d’accordo che i 33 sono sostanzialmente fuori dal Pdl. La stessa cosa riguarda chi ha un incarico di partito. Questa decisione verrà presa dai probiviri quando si riuniranno nei prossimi giorni. Ma non è escluso che verrà anticipata dai coordinatori nazionali”. Quanto alla questione aperta dal ‘Giornale’ sulla casa di An di Montecarlo, affittata al fratello di Elisabetta Tulliani, La Russa afferma che ”su questo devono rispondere gli amministratori di An che dipendevano direttamente da Fini. Nessuno mi ha mai avvisato che quella casa era stata venduta”.

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