Pdl, Scajola 'rottamatore', ma il partito frena

ROMA, 4 GIU – La rivoluzione avviatasi nel Pdl con la debacle alle amministrative non si arresta. Mentre gruppi e correnti si confrontano sulle prospettive del partito, invocando primarie e congressi; Angelino Alfano prova a risollevare il Popolo della Liberta' dalle macerie del voto di Milano e Napoli. Il Guardasigilli, investito da Silvio Berlusconi del ruolo di segretario politico, pero' deve fare i conti con chi nel partito vuole chiudere la parentesi del Pdl ed aprirne di nuove. Tra questi c'e' Claudio Scajola: l'ex ministro veste i panni del 'rottamatore', dice ''basta con il Popolo della Liberta''', invita a ''buttare via nome e simbolo'' e, rivolto ad Alfano, rilancia l'opportunita' di ''inventare qualcosa di nuovo con Berlusconi'' coinvolgendo anche l'Udc. La proposta di Scajola ''di unire i moderati'' riceve il plauso del ministro Gianfranco Rotondi, ma non di Fabrizio Cicchitto. Per il capogruppo alla Camera, infatti, ''il Pdl va rinnovato e non smontato''. E dello stesso avviso e' Osvaldo Napoli che per rilanciare il Pdl propone a Scajola di ''non rovesciare il tavolo'', ma di ''imboccare il piu' velocemente possibile la via delle primarie per scegliere i segretari locali su su, fino al segretario nazionale''. Proprio il dibattito sulle primarie anima il partito. Il ministro Franco Frattini le invoca ''per rafforzare la democrazia interna''. Favorevoli sono anche il ministro Giorgia Meloni e il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni. Lo stesso Alfano sottolinea che proporra' ''l'uso delle primarie per la scelta dei coordinatori come per quella dei candidati negli enti locali'', pur confidando molto su ''una rapida celebrazione dei congressi''. Il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, forte del suo passato radicale, propone ''primarie di programma'': ''consultazioni su temi e questioni su cui potremmo chiamare i cittadini (registrati in appositi albi) a pronunciarsi''. A sorpresa nel dibattito si inserisce anche Adolfo Urso, ora in Fli, che 'benedice' l'iniziativa di Scajola e prospetta primarie allargate a Udc e Futuro e Liberta'. Le parole di Urso non piacciono pero' ai suoi colleghi di Fli: Fabio Granata e Nino Lo Presti 'chiariscono' che ''la nomina di Angelino Alfano a segretario del Pdl'' non giustifica ''il ritorno dei futuristi all'ovile''. Insomma, dicono i finiani rispondendo tramite il Futurista anche alle sirene del Pdl: ''non ce' alcun motivo per ascoltare il richiamo della palude''. Quanto all'iniziativa di Scajola, invece, si registra anche la replica negativa dell'Udc: ''Noi – dice il deputato Enzo Carra – in case pagate da ignoti non vogliamo abitarci''. Chiaro riferimento allo scandalo dell'abitazione dell'ex ministro. Intanto il Popolo della Liberta', nato dalla 'fusione' a freddo di Forza Italia e Alleanza Nazionale poco meno di tre anni fa, segnato dalla 'scissione' di Fli l'estate scorsa e ora alle prese con la sconfitta alle amministrative, appare un vero e proprio cantiere aperto dalle prospettive piu' varie. Berlusconi, al momento, non interviene apertamente. Si limita a vigilare. Secondo il leader dell'Mpa Raffaele Lombardo, il Cavaliere starebbe pero' rivedendo la strategia delle alleanze. Lombardo rivela i termini di un colloquio privato avvenuto a Palazzo Grazioli pochi giorni fa: il premier – spiega il governatore siciliano – avrebbe confidato di voler ''fare l'impossibile per recuperare Casini e l'Mpa''. Un nodo che causa non poche divisioni interne ma che, prima o poi, Berlusconi sara' costretto a sciogliere.

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