Pdl, rischio scissione: Berlusconi tenta mediazione tra ex An ed ex Fi

ROMA – Il Pdl rischia la scissione tra ex An ed ex Fi sotto la scimitarra di una schiera infinita di liste civiche, tutte targate “forza“. Un’epidemia di Forza Lecco, Forza Verona, Forza Como, Forza Emilia Romagna, Forza Toscana, Forza Trentino, Forza Piacenza, Forza Gorizia… manca solo Forza Gnocca, sogno proibito di Silvio Berlusconi. Il tutto rischia di avvenire a ridosso delle elezioni amministrative del 6 maggio, ecco perché lo stesso Cavaliere ha deciso di intervenire di persona convocando in fretta e furia l’Ufficio di Presidenza a palazzo Grazioli per martedì 3 aprile e tentare di riconciliare le varie anime.

Aspettando l’incontro, nel partito c’è già chi si chiede se il Pdl resisterà al 6 maggio, la data delle elezioni, e soprattutto se abbia ancora motivo di esistere. Ora che Berlusconi si è fatto in qualche modo da parte o almeno più defilato le anime (ex An ed ex Forza Italia) si arroccano ognuno sulle proprie posizioni e rischiano di portare il partito alla dissolvenza.

E’ un dato molto importante che un personaggio di spicco come Giancarlo Galan abbia messo in dubbio l’esistenza del Pdl: considerando che la fusione tra An e Fi non è riuscita, sarebbe meglio dividersi, questo il suo ragionamento. “Separati raccoglieremmo più consenso – dice –  E la somma dei nostri consensi sarebbe superiore a quella del Pdl”. Il suo progetto è: vadano via gli ex An e torniamo a Forza Italia… tanto per rimanere in tema di “Forza”.

I vertici del Pdl però tentano di relegare a pure voci fuori dal coro chi vorrebbe la scissione come Galan. Ad esempio Ignazio La Russa, guarda caso un ex An, dice: “Galan è in buona compagnia, prima di lui si è già pentito Fini. Facciano un partito insieme. Chi vuol scendere dal tram lo faccia”.

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