Pdl, venerdì Alfano segretario. Berlusconi lancia la fase 2

ROMA, 30 GIU – Avra' il volto di Angelino Alfano la 'fase due' del Popolo della liberta'. Alla vigilia di un Consiglio nazionale atteso ormai da settimane, la certezza e' che il ministro (ancora per poco) della Giustizia, raccogliera' il sostegno delle diverse anime di cui si compone il partito e del Pdl sara' ufficialmente il primo segretario.

In una giornata disegnata per restituire l'immagine di una compagine unita, capace di sorreggere il governo e il suo presidente, Silvio Berlusconi, fino alla fine della legislatura. Ma della 'fase due' domani sara' solo l'inizio. Come il rilancio si sviluppera' in concreto, sara' responsabilita' di Alfano decidere. Anche se ciascuno e' gia' pronto a chiedere spazi e a dire la sua, come dimostrano le tante cene e riunioni della vigilia. Lasciarsi alle spalle la sconfitta alle amministrative, le dispute interne e recuperare il vigore di primo partito del Paese, e' quello che il presidente del Consiglio chiede al suo giovane segretario. Non vuole piu' assistere a debacle in Aula come quella di mercoledi' sulla legge comunitaria, causata dalle troppe assenze tra le fila pidielline. Negli uffici del gruppo alla Camera hanno percio' gia' messo a punto un dossier con i nomi di tutti gli assenti dall'inizio della legislatura (''nei casi in cui la maggioranza e' stata battuta'') e lo daranno ad Alfano. Con un mandato ad optare, se ritiene, per la linea dura.

Anche il fatto che sia incredibilmente lungo l'elenco degli eletti che non versano al partito gli 800 mensili di contributo, per un ammanco totale di quasi tre milioni di euro, e' alla vigilia del Consiglio nazionale un sintomo di un ingranaggio che il nuovo segretario dovra' revisionare al piu' presto. Come pensa di farlo, lo dira' lui stesso nel discorso che terra' domani mattina davanti agli oltre mille dirigenti che saranno presenti nella platea dell'Auditorium della Conciliazione di Roma. Il programma prevede l'apertura dei lavori di Berlusconi, il voto per la modifica statutaria necessaria a introdurre la figura del segretario, l'alzata di cartellini per l'elezione di Alfano. Il suo discorso programmatico, poi il dibattito.

Non sono attesi grossi strappi, nelle parole di coloro che decideranno di intervenire (indecisi ancora alcuni dei 'big'). Le dichiarazioni della vigilia, sono piene di stima per Alfano e disponibilita' a collaborare. Anche uno dei 'malpancisti' piu' espliciti, come Claudio Scajola, nel riunire i suoi, in serata ci tiene a sottolineare: ''Domani si apre una nuova fase di rilancio e collegialita' e ad Alfano vanno i miei auguri e tutta la mia collaborazione''. Nessun tentativo di minarne il cammino, dunque, come ribadiscono i ministri di 'Liberamente', che si sono dati appuntamento a cena (con loro anche Ignazio La Russa) e gli alemanniani, riuniti in notturna.

Ma a leggere tra le righe, e' nelle pieghe del mandato che ciascuno riconosce al segretario, che si celano le difficolta' del dopo. Il Guardasigilli nell'accettare l'incarico ha ottenuto di non essere affiancato da direttori di sorta (resteranno i tre coordinatori). Ma che si doti di ''un'organizzazione all'altezza delle aspettative'' chiede ad esempio Altero Matteoli. E anche un berlusconiano di ferro come Fabrizio Cicchitto chiede che si democratizzi un ''partito finora verticista''.

E poi c'e' la richiesta dei congressi locali e nazionale (di Alemanno e Scajola, ma anche Formigoni). La partita del nome da cambiare, secondo molti. Lo spazio da dare a chi, come i democristiani, si e' sentito finora escluso. E le primarie per legge. Nonche' le quote rosa (40% tra i dirigenti) che Laura Ravetto domandera' al Cn con un odg. E' una valigia di desiderata a dir poco corposa, insomma, quella che il segretario portera' a casa all'esordio della 'fase due'.

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