“Pedaggi per le strade del Centro e del Sud”. Il nord-governo Castelli insiste, l’altro no

di Sergio Carli
Pubblicato il 22 Giugno 2011 - 17:46 OLTRE 6 MESI FA

Alberto Giorgetti (Lapresse)

ROMA – Quanti governi ci sono? Almeno due. C’è quello che parla per bocca del sottosegretario all’Economia, Alberto Giorgetti. Ha detto in Parlamento, non al bar, che il governo ha accolto gli ordini del giorno presentati dall’Udc e dal Pd. E che dicevano questi ordini del giorno? Che i pedaggi sul Grande Raccordo Anulare di Roma, sulla Roma-Fiumicino, sulla Salerno-Reggio Calabria, sulla Siena-Bettolle e sulle strade siciliane dell’Anas non saranno “introdotti”. Insomma non arriveranno mai, non li si dovrà mai pagare in nome del “non mettere le mani in tasca agli italiani”. Non a caso il sottosegretario Giorgetti è del Pdl. Il governo, quello di Giorgetti, rinuncia. Nonostante la tentazione dei pedaggi sia una ormai vecchia intenzione del governo. Basta, chiuso, amen: niente pedaggi su quelle strade del Sud e del Centro d’Italia.

Roberto Castelli

Roberto Castelli

Ma c’è un altro governo, quello di Roberto Castelli, vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti. E il governo di Castelli, del leghista e nordista Castelli, i pedaggi li vuole eccome per le strade del Centro “romane” e del Sud. Quindi Castelli ha detto, al Parlamento e non al bar, che “Il sottosegretario all’Economia Giorgetti, non essendo di Infrastrutture e Trasporti, è incorso in una svista”. Proprio così, una “svista”. Il suo parere non vale non essendo “a conoscenza della materia”. Materia che Castelli invece conosce e governa e quindi da Castelli arriva l’annuncio: “Sui pedaggi da pagare il governo va avanti”.

Gianni Alemanno, sindaco di Roma, dice che per lui vale quel che dice il governo di Giorgetti. E con Alemanno sono i sindaci e gli amministratori locali più o meno dalla linea del Po in giù. Il governo Castelli, a nome della Padania, dice il contrario. Finirà che ai caselli, per pagare o no il pedaggio, ci si dovrà dichiarare cittadini del governo del Nord o di quello del Centro-sud? E Roma che farà, si dichiarerà “città aperta” sotto la tutela del Papa?