L’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani (Inpgi) rimborserà ai suoi pensionati giornalisti il maltolto da parte di Berlusconi e Monti anche se lo Stato ancora bamblina sulla esecuzione dei propri doveri.
Il Governo del disfare guidato da Enrico Letta, che pontifica di “barbarie” mentre la vera cosa barbara è tenersi ancora i soldi sottratti ai pensionati in modo illegittimo dai suoi predecessori e ancor più barbaro è perpetuare il misfatto violando, con ancor maggiore violenza, leggi, diritto e sentenze della Corte costituzionale.
L’Inpgi invece, guidato dal presidente Andrea Camporese e dal suo vice Paolo Serventi Longhi, ha deciso di fare quello che è giusto e corretto, anticipando, nel mese di marzo, la restituzione di tutta la trattenuta del 2011.
Nel darne notizia, l’Inpgi svela anche una porcheria nella porcheria: il denaro sottratto ai pensionati non è finito, come si voleva far credere, nelle casse dell’Istituto di previdenza e meno che mai in iniziative di solidarietà ma è affluito nel ventre vorace dello Stato, che tutto ne ha fatto meno quello per cui aveva preteso il contributo.
Il commento con cui Andrea Camporese accompagna la nota ha un fondo giustamente polemico:
“L’Inpgi sta provvedendo alla liquidazione di un’altra tranche di rimborso, anticipando direttamente dalle proprie casse la somma che poi, un domani, ci verrà restituita dallo Stato. Si tratta del secondo intervento che l’Istituto opera a favore di circa 800 colleghi pensionati, provvedendo direttamente a reperire i denari necessari, senza attendere che lo Stato restituisca quanto da noi all’epoca riversato. L’iniziativa si colloca nel perimetro degli interventi che l’Ente sta mettendo in campo per intervenire, ad ogni livello, in favore della platea degli iscritti”.
In un messaggio a molti colleghi, Pierluigi Roessler Franz, presidente dei giornalisti pensionati, ha fatto diffuso il comunicato dell’Inpgi fra i pensionati romani:
“A seguito della pronuncia n. 116/2013 con cui i giudici della Corte Costituzionale hanno dichiarato costituzionalmente illegittimo il contributo di solidarietà applicato ai trattamenti pensionistici, pubblici e privati, superiori a 90.000 euro lordi annui – l’Inpgi ripristinava, a luglio dello scorso anno, il trattamento pensionistico in misura intera ai pensionati interessati.
“Ad agosto 2013, i pensionati Inpgi si sono visti anticipare dall’Istituto la prima tranche di rimborso, relativa alle trattenute effettuate sulle pensioni, a titolo di contributo di solidarietà, nel periodo gennaio-giugno 2013.
“Nel frattempo – poiché le trattenute effettuate dall’Istituto venivano riversate direttamente nelle casse dello Stato – l’Inpgi è ancora in attesa di ulteriori comunicazioni da parte dei Ministeri, circa la richiesta di rimborso di tutto quanto versato a titolo di contributo di solidarietà.
“Tuttavia, alla luce del prolungarsi della situazione di attesa, l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, ha deciso di anticipare, direttamente dalle proprie casse, anche la rata di rimborso relativa ai tagli applicati nel 2011”.