Pensionati nel mirino di Enrico Letta: detrazioni puniscono solo loro

Pensionati nel mirino di Enrico Letta: detrazioni puniscono solo loroROMA – La legge di Stabilità offre una nuova conferma dell’odio del Governo Letta contro la categoria dei pensionatiOffre anche, è amaro doverlo constatare, una pessima impressione della Cgil, che conta tra i pensionati il maggior numero dei suoi iscritto ma che è del tutto latitante nella tutela dei loro diritti.

La prova la fornisce il dipartimento delle Politiche fiscali del sindacato Uil, che ha calcolato l’effetto congiunto delle detrazioni da lavoro dipendente e del taglio del tetto alle spese detraibili dal 19 al 18%, che dovrebbe scattare sulle dichiarazioni dei redditi 2014, con effetto quindi sulle spese sostenute nel 2013.

“Per i pensionati ci sarà solo un danno”, riferisce Enrico Marro sul Corriere della Sera:

“Per loro la manovra non prevede un aumento delle detrazioni da reddito da pensione. In media, invece, con l’aliquota al 18% potranno godere di 25 euro in meno di sgravi Irpef. Se questi pensionati hanno poi un assegno superiore a tre volte il minimo, cioè 1.486,3 euro al mese, l’adeguamento all’inflazione sarà solo parziale. E se hanno investimenti finanziari superiori a 17.100 euro pagheranno, come ogni altro investitore, un’imposta di bollo più cara: lo 0,2% invece dello 0,15% attuale”.

Questo non avviene invece, spiega Marro, per i lavoratori dipendenti che dovrebbero beneficiare dell’aumento delle detrazioni, che al massimo sarà di 180 euro all’anno per una retribuzione annua lorda di 17 mila. Tale aumento si ridurrà in media di 32,2 euro all’anno a causa dei minori sgravi che verranno concessi su spese mediche, interessi sui mutui, eccetera”.

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