Pensioni: “Contributivo pro rata per tutti”. Morando contro i 40 anni

Pubblicato il 1 Dicembre 2011 - 09:00 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Se si introduce un ''contributivo pro-rata per tutti'', non si capisce ''perché si dovrebbe intervenire'' sul tetto dei 40 anni di contributi: ''sarebbe contraddittorio''. Così, in un'intervista al Mattino, il senatore del Pd Enrico Morando affronta il dibattito sulla riforma delle pensioni.

''Con il retributivo – spiega Morando – raggiunte le condizioni minime di pensionamento, finisco per essere svantaggiato, ci perdo se resto ulteriormente al lavoro. Con il contributivo accade esattamente il contrario: più lavoro, più verso contributi e maggiore sarà la mia pensione. Non si tratta di fare nemmeno chissà che rivoluzione adesso, ma solo di accelerare la riforma Dini che già prevedeva questo passaggio e la messa a regime nel 2035''.

Il senatore del Partito democratico non esprime ''giudizi definitivi'' in assenza di un documento scritto, e ricorda che ''lunedì è stata introdotta una innovazione molto significativa per i vitalizi dei parlamentari. Contrariamente a quanto sembrava deciso – dice – si è stabilito che non si aspetterà la prossima legislatura per il passaggio al contributivo, ma si procederà già a partire dal 2012''.

''Ho ascoltato il discorso programmatico di Mario Monti, da sempre leggo gli articoli della professoressa Elsa Fornero, ora ministro, sulle pensioni. La decisione presa con i presidenti delle Camere va in questa direzione: contributivo pro-rata temporis da subito. Tutto lascia intendere – afferma – che sarà proprio questo l'asse portante dell'intervento sull'intero sistema pensionistico. Una modifica che personalmente ritengo necessaria per eliminare le differenze di trattamento e che funziona da formidabile incentivo economico per chi resta al lavoro''.