Le “onorevoli” pensioni d’Italia fino a 7 mila euro: il triplo dei deputati europei

ROMA – Le “onorevoli” pensioni d’Italia sfondano i settemila euro e sono quelle dei deputati che, una volta passata la soglia dei 65, intascano vitalizi d’oro. La condizione per averle è di aver timbrato almeno per 4 anni, 6 mesi e un giorno di legislatura: per l’esattezza fino a 7.460 con 15 anni di mandato alle spalle.

Nell’ottobre 2012 circa 300 deputati godranno di questo beneficio, piuttosto cospicuo rispetto ai colleghi di Francia, Germania, Gran Bretagna e Parlamento Europeo.

Spese di viaggio, indennizzi, portaborse da pagare e assistenza sanitaria passate le alpi sono un terzo rispetto a quanto spende l’Italia per i vitalizi da record. Veniamo ai numeri: in tutta Europa tra bisogna avere un’età compresa tra i 60 e i 67 anni per avere il vitalizio, ma mentre in Italia e Francia e Gran Bretagna i deputati versano anche un contributo, in Germania stare in Aula è tutto gratis.

A Roma su un contributo mensile di 1006 euro, dopo 5 anni di mandato si maturano 2.486 euro lordi, che diventano 4.973 dopo due legislature e 7.460 con 15 anni di mandato alle spalle. In Francia, invece con un contributo di 787 euro al mese, dopo 5 anni di mandato si arriva a  780 euro al mese, 1.500 dopo 10 anni fino a un massimo di 6.300 euro,  con 41 annualità.

A Berlino dopo 5 anni i deputati prendono 961 euro, 1.917 dopo 10 e 2.883 euro al quindicesimo anno. A Londra, come spiega La Stampa, funziona più o meno così: “a contributo variabile corrisponde un assegno mensile differente: versando 374 euro ne ritornano 530 al mese con 5 anni di mandato, che raddoppiano a 1060 con 10 anni e triplicano a 1.590 con 15 anni. Passando da un contributo medio di 501 euro al mese, con rispettive perequazioni del vitalizio, si arriva fino a poter versare 755 euro al mese per averne 794, 1.588 o un massimo di 2.381 euro con 15 anni di mandato”.

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