ROMA – Elsa Fornero si pente, in parte, della sua stessa riforma delle pensioni. Che oggi, se potesse, cambierebbe rendendo “meno complessa la regolamentazione“. In ogni caso l’ex ministro autore della riforma certamente più contestata del governo Monti non ci sta ad assumersi tutte le responsabilità.
Così, parlando a TgCom24 Fornero spiega:
“Ricordo, però, che quella legge fu fatta con la firma di tutte le forze sociali (salvo la Cgil) e poi fu approvata dal Parlamento e che si tende sempre a dimenticare che le riforme, in democrazia, sono il prodotto non di un singolo ministro, ma di tanti”.
Fornero ne ha anche per l’ex ministro del welfare Maurizio Sacconi che invoca la cancellazione della sua riforma e il far “rivivere la Legge Biagi”. Fornero non esita a replicare:
“Posso soltanto dire che se considerasse, certo con minore provincialismo, i giudizi che vengono dalle istituzioni internazionali, che considerano la riforma “un buon passo nella giusta direzione” forse si esprimerebbe in modo diverso, se non altro più cauto. La riforma Biagi aveva ottime intenzioni, come d’altronde la nostra, ma l’applicazione che ne è stata fatta era agli antipodi rispetto a quanto il professor Biagi aveva in mente: l’applicazione produceva bassa produttività e diffusa illegalità. Lo spirito era condivisibile, meno la messa in pratica”.
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