Pensioni d’oro, taglio assegni da 3500 euro in su? Governo smentisce

Pensioni d'oro, tagli dai 3500 euro in su: Di Maio pensa a decreto
Pensioni d’oro, taglio assegni da 3500 euro in su: il decreto di Luigi Di Maio

ROMA – Il governo è pronto a tagliare le pensioni d’oro e vuole farlo con un decreto. Ad annunciarlo il 13 ottobre è il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio, che sottolinea come l’obiettivo sia recuperare un miliardo di euro. La mattina del 14 ottobre un articolo di Repubblica riferiva che il taglio sarebbe stato eseguito sugli assegni da 3500 euro, ma il governo in tarda mattinata smentisce: “Si farà dai 4500 euro netti in su”. 

Da tempo il leader di M5s parla di sforbiciate alle pensioni ritenute troppo alte e ora Valentina Conte su Repubblica scrive che la soglia potrebbe essere abbassata dai 4500 euro ai 3500. Più tardi tocca al governo smentire, con fonti governative M5s che precisano: “Il taglio delle pensioni d’oro partirà dalle pensioni di importo pari a 4.500 euro netti al mese in su e non esiste alcuna ipotesi di abbassare la soglia a 3.500 euro”.

Il ministro del Lavoro punta ad attuare la misura attraverso un decreto, in modo da rendere i tempi di esecuzione rapidissimi. Un taglio alle pensioni più alte che servirà a finanziare l’aumento delle pensioni minime a 780 euro. Solo qualche giorno fa Di Maio aveva dichiarato: “Abbiamo chiuso il lavoro sulle pensioni d’oro e ci andiamo a prendere oltre 1 miliardo di euro da pensionati d’oro che in questi anni non hanno versato neanche un decimo di quello che stanno prendendo. Anticipiamo la norma direttamente nel decreto di lunedì, senza neanche aspettare il percorso”.

Se fino ad oggi però la Lega aveva sempre criticato il taglio agli assegni pensionistici, sarà necessario vedere quale sarà la sua reazione. I leghisti infatti avevano ipotizzato un contributo di solidarietà una tantum sugli assegni più alti, ipotesi poi accantonata sotto le pressione M5s. Ora per i pensionati d’oro non sembra esserci scampo. 

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