Quota 100: in pensione a 62 anni da aprile, per gli statali da agosto. Ma c’è clausola salva-spesa

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Gennaio 2019 - 18:12 OLTRE 6 MESI FA
Quota 100: in pensione a 62 anni e 38 di contributi da aprile. Per gli statali da agosto

Quota 100: in pensione a 62 anni e 38 di contributi da aprile. Per gli statali da agosto

ROMA – A partire da aprile i nati del 1956, che hanno lavorato senza interruzioni almeno dal 1980 potranno andare in pensione. Gli statali dovranno attendere fino ad agosto. Questa in sostanza la cosiddetta “Quota 100” sperimentale per tre anni che consente a chi ha maturato a fine 2018 almeno 62 anni di età e 38 di contributi di lasciare il lavoro in anticipo. 

Ma c’è una clausola salva-spesa per evitare sforamenti. Secondo quanto si legge nell’ultima bozza del decretone, al capitolo pensioni, è previsto un monitoraggio bimestrale dell’Inps che, “nel caso in cui emergano scostamenti, anche in via prospettica”, fa scattare i tagli ai ministeri competenti (in questo caso al ministero del Lavoro) e, quando non sufficienti, altre misure correttive come previsto dalla riforma del Bilancio dello Stato.

La platea che potrebbe accedere alle misure è di circa 315.000 persone ma è probabile che il numero sia più contenuto a causa della norma del divieto di cumulo con l’attività lavorativa fino all’età di vecchiaia. Potrebbe scoraggiare rispetto all’uscita anticipata anche l’importo ridotto di pensione a fronte di quello che si avrebbe maturando i contributi fino all’età di vecchiaia o alla pensione anticipata indipendente dall’età. Ecco in estrema sintesi cosa prevede la nuova normativa:

QUOTA 100: si potrà andare a riposo con 62 anni di età e 38 di contributi con un vantaggio massimo rispetto alle regole attuali di cinque anni (67 anni per la vecchiaia, 43 e tre mesi per la pensione anticipata indipendentemente dall’età). La norma è sperimentale per il 2019-21.

NO AUMENTO 5 MESI ANTICIPATA MA CON FINESTRE: Si potrà andare a riposo prima dei 62 anni se si sono maturati 42 anni e 10 mesi di contributi entro il 2018 (41 e 10 per le donne), ma si dovrà attendere la finestra trimestrale. Quindi non è previsto l’incremento di cinque mesi che doveva scattare nel 2019 ma se ne attendono comunque tre.

PER STATALI SEI MESI FINESTRA, PRIMA USCITA AGOSTO: Per i dipendenti pubblici la finestra è semestrale ma la prima uscita possibile sarà ad agosto. Di fatto per loro la Quota sarà 101,2 con un minimo di 62 anni e sette mesi di età e 38 anni 7 mesi di contributi per ricevere la pensione.

TFS: il Governo assicura una formula per evitare il differimento nel tempo dell’erogazione del Tfs per i dipendenti pubblici. Il ministro Giulia Bongiorno ha assicurato che sarà immediato per tutti di dipendenti pubblici, dipendenti e non ma non ha chiarito se sarà solo una parte ad essere erogata immediatamente.

FONDI BILATERALI: i fondi di solidarietà bilaterali potranno erogare un assegno straordinario per il sostegno al reddito a lavoratori che raggiungano i requisiti previsti per l’accesso Quota 100 nei successivi tre anni. Quindi si potrà accedere a questo strumento avendo almeno 59 anni di età e andare in pensione a 62 nel 2021.

PACE CONTRIBUTIVA: sempre in via sperimentale per tre anni chi è interamente nel sistema contributivo (e non ha quindi versamenti prima del 1996) potrà riscattare fino a cinque anni di contributi purché per periodi per i quali non fosse prevista contribuzione obbligatoria (quindi buchi contributivi o periodi di congedo facoltativo, aspettative ecc).

PROROGATI APE SOCIALE E OPZIONE DONNA: sarà possibile andare in pensione con queste due misure anche nel 2019. Per opzione donna bisogna essere nate entro il 1960 (1959 le autonome) ed avere almeno 35 anni di contributi. E’ prevista la decorrenza di un anno.

REINTRODUZIONE CDA INPS: Il Consiglio di Amministrazione dell’Inps è ripristinato e sarà composto dal presidente e dal altri quattro membri. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto devono essere nominati i nuovi presidenti di Inps e Inail.