Due peones della Lega stipendiati come un parlamentare anche se non eletti: ecco perchè

Albertino Gabana

Alle Politiche del 2008, il giovane Marco Pottino e il più navigato Albertino Gabana, passati dalla Lega al gruppo misto del Pdl, vengono candidati insieme alla Camera. Non la spuntano e risultano primo e secondo dei non eletti. Accade così che nel dicembre 2008, pochi mesi dopo l’inizio della legislatura, entrambi stipulino due distinti “contratti di lavoro a progetto” con il gruppo Pdl di Montecitorio, “in persona del suo presidente, Fabrizio Cicchitto”, con tanto di firma in calce. Durata: dal gennaio 2009 e “fino al termine della XVI legislatura”. Compenso: “Complessivi 120.516 euro annui al lordo delle ritenute”, da corrispondere “in dodici rate di 10.043 euro”.

Il quotidiano Repubblica spiega l’incedibile vicenda dei due “peones” e rivela di essere entrata in possesso dei due contratti incriminati. “Considerevoli esperienze professionali nell’ambito delle comunicazioni istituzionali” è l’identica motivazione nei due contratti, pagati con soldi pubblici, i budget messi a disposizione dalla Camera, quattrini del contribuente naturalmente.

Tutto qui? Assolutamente no perchè a Montecitorio, al gruppo Pdl, di loro non c’è traccia se non al libro paga. “Non risultano nei nostri elenchi, è sicuro che lavorino qui?” risponde la segretaria interpellata da Repubblica. “Forse potete provare al partito”. Ma la risposta non cambia quando vengono contattati gli uffici di via dell’Umiltà.

Repubblica rintraccia quindi Gabana e Pottino al telefono a Pordenone. I due ex leghisti, oggi pidiellini militanti, forniscono nella sostanza la medesima spiegazione. Confermano di avere quel rapporto di consulenza ma negano la compravendita: “Non siamo stati affatto comprati, provenivamo già dal centrodestra”. E ammettono di andare poco a Roma: “Ma solo perché è meglio lavorare qui in Friuli, ci dedichiamo alla costruzione del partito. Proveniamo dal Carroccio e chi meglio di noi sa come si lavora sul territorio?”.

Perchè dunque questi contratti? Repubblica ricostruisce i fatti così: “I due peones sono transitati dalla Lega al gruppo misto nella passata legislatura, alla fine del 2006, nel pieno del biennio ballerino del governo Prodi. Quando ogni singolo senatore diventa determinante per la tenuta dell’esecutivo e in tanti vengono contesi, corteggiati, lusingati. In qualche caso forse convinti con ragioni a cinque zeri. Dopo aver rotto con la Lega in Friuli per beghe locali, Marco Pottino, allora deputato, classe ’74, e Albertino Gabana, allora senatore, classe ’54 (entrambi di Pordenone) dopo un anno di navigazione a vista nel gruppo misto, vengono “convertiti” a fine 2007 al credo berlusconiano”.

“Per essere acquisiti infine al gruppo forzista. Sono le settimane in cui l’esecutivo del Professore già vacilla. E il senatore Gabana in più di un’occasione vota con quella maggioranza, in un Palazzo Madama trasformato ormai in una casbah. Poco influente Pottino a Montecitorio, ma strategico Gabana per tentare la spallata. I due però camminano insieme. Inseparabili. I messi del Cavaliere sanno che il “pacchetto” va acquisito in tandem. Entrambi vengono avvicinati, lusingati, compiaciuti. Elio Vito, attuale ministro dei Rapporti con il Parlamento – rivela in particolare Pottino nel colloquio telefonico con Repubblica – è il più convincente”.

Non si è fatta attendere la risposta del Pdl che in una nota spiega: ”L’articolo pubblicato a pagina 4 da Repubblica, con le sue insinuazioni ed i suoi accostamenti ad una fantomatica compravendita di cosiddetti peones, è totalmente destituito di fondamento”.

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