Soni, la moglie di Satnam Singh, il bracciante indiano morto dopo essere stato abbandonato senza un braccio davanti casa, ha ricevuto un permesso di soggiorno speciale. Suo marito è stato scaricato dal proprietario dell’azienda dopo che lunedì pomeriggio si era verificato un incidente sul lavoro nel quale aveva perso il braccio destro. La donna era irregolare in Italia. Il permesso di soggiorno che ha ricevuto è per ragioni di giustizia, dopo quanto accaduto a suo marito. La donna era accompagnata nell’ufficio da Hardeep Kaur, segretaria della Flai Cgil di Latina e Frosinone.
Soni ha incontrato anche la sindaca di Latina
La mattina di oggi, la sindaca di Latina Matilde Celentano ha fatto visita a Soni. La prima cittadina ha voluto rappresentare la vicinanza dell’amministrazione comunale e dell’intera cittadinanza alla ragazza, offrendole tutto il supporto possibile da parte del Comune. “È stato un incontro che non dimenticherò mai – ha riferito il sindaco Celentano -. Lo strazio di una giovane donna sconvolta dal dolore per la grave perdita, resa ancora più tragica dalla crudeltà dei fatti, mi ha addolorata profondamente, così come ritengo possa addolorare tutta la comunità. Ho sentito il bisogno di fare questa visita per domandare di persona a Soni di cosa avesse più bisogno in questo drammatico momento e lei ha espresso il desiderio di avere accanto a sé sua madre, che vive in India. Mi sono presa carico della richiesta e mi muoverò con le istituzioni competenti per permetterle di avere accanto la sua famiglia”.
Il sindaco Celentano, accompagnata dai Carabinieri della stazione di borgo Podgora e dagli agenti della polizia locale, ha raggiunto Soni in un’abitazione lontana dal luogo della tragedia. “Per la giovane donna si sono attivati i Servizi sociali del Comune – ha proseguito il sindaco Celentano -. Attraverso il Pronto intervento sociale, inoltre, è stata richiesta alla Asl l’assistenza psicologica per l’elaborazione del lutto”.
Lollobrigida: “Il decesso è avvenuto per colpa di un criminale”
E della vicenda della morte tragica di Satnam Singh ha parlato anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida: “Il decesso di un operaio per colpa di un criminale non deve portare a criminalizzare tutte le imprese agricole”. Lollobrigida lo ha detto durante la conferenza stampa al termine della riunione tenutasi con la ministra del Lavoro Marina Calderone e con le rappresentanze sindacali e datoriali a seguito della morte del bracciante. “In queste situazioni può accadere che ci sia una criminalizzazione di uno degli anelli della filiera. Può capitare quindi che si criminalizzi, di fronte a episodi gravi come quello di Latina, anche tutte le imprese agricole”, ha detto Lollobrigida sottolineando che “queste morti non dipendono da imprenditori agricoli. Dipendono da criminali“. Il ministro ha poi citato un atto vandalico ai danni di un’associazione agricola in Lombardia.
“Sono due gli aspetti che riguardano la vicenda di Latina. Primo – ha proseguito Lollobrigida – abbiamo a che fare con un criminale che ha compiuto con ogni probabilità, poi la magistratura farà tutti gli accertamenti che deve fare, reati che devono essere puniti con la massima severità. Si va dall’omissione di soccorso all’omicidio colposo. Secondo aspetto, in Italia purtroppo c’è un fenomeno diffuso, specialmente nel mondo agricolo, che è quello del caporalato e il governo sin dal primo giorno ha voluto dichiarare guerra a questo fenomeno”. Il ministro ha sottolineato in tal senso l’adozione di strumenti ulteriori sottolineando che l’Italia “ha diritti dei lavoratori molto avanzati” e che diritti umani e dei lavoratori devono essere più centrali negli accordi di scambio. Alla riunione, ha quindi riferito Lollobrigida, erano presenti anche i rappresentanti di Inps, Inail e dei Carabinieri, oltre a quelli delle organizzazioni sindacali e datoriali del mondo agricolo.