Piazze contro: Pd per la Repubblica il 1 giugno, M5S e Lega il 2 giugno per l’altra Repubblica

Piazze contro: Pd per la Repubblica il 1 giugno, M5S e Lega il 2 giugno per l'altra Repubblica
Piazze contro: Pd per la Repubblica il 1 giugno, M5S e Lega il 2 giugno per l’altra Repubblica

ROMA – La crisi istituzionale in atto finisce nelle piazze. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Una crisi drammatica nella quale il blocco M5S-Lega cinge d’assedio il presidente della Repubblica, tra improbabili richieste di impeachment (M5S vorrebbe “processarlo” in Parlamento) e molto concrete manifestazioni di piazza, tra minacce neanche tanto velate sui social (il padre di Di Battista è indagato) e amministratori leghisti inveleniti che strappano la foto di Mattarella e i simboli dello Stato dagli uffici.

Dall’altra parte batte un colpo anche il Pd: il primo giugno scenderà in piazza a difesa di Mattarella e della Costituzione, anticipando di un giorno gli avversari mobilitati per il 2 giugno, festa della Repubblica. Appuntamento il primo giugno ma intanto si moltiplicano presidi e flashmob (ieri in mille a Torino, autoconvocati a Firenze).

“Faremo in modo che alle prossime elezioni non ci sia lo stesso presidente”, minaccia invece Di Maio. E sulla richiesta di impeachment: “Aspetteremo ancora qualche giorno perché un ulteriore elemento è che si manda alle Camere un governo che non ha la maggioranza. Una cosa assurda”.  E invita su Facebook i militanti ad appendere un tricolore alle finestre il 2 giugno. La Lega aveva già prenotato mille piazze per “processare” Mattarella contro quello che chiamano il veto al governo del cambiamento

Arriva il deputato Paolo Grimoldi a proporre agli amministratori del Carroccio di togliere la tradizionale foto di Mattarella dagli uffici pubblici – e qualcuno lo fa – mentre Salvini, che oggi per la prima volta riunirà il Consiglio federale a Roma, annuncia manifestazioni il 2 e 3 giugno: «Avevamo prenotato mille piazze per spiegare cosa volevamo fare al governo. Andremo lo stesso dicendo come non lo stiamo facendo per colpa di qualcuno». (Francesca Schianchi, Il Secolo XIX)

 

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