Piemonte. Cota: “Riconteggio illegittimo, governerò con rinnovato slancio”

All’indomani dell’inattesa sentenza del Tar che porterà al riconteggio di circa 15 mila schede di due liste del centrodestra, il governatore leghista del Piemonte Roberto Cota non arretra di un millimetro e all’opposizione che ritiene ”indebolito” il suo governo replica che ”la sentenza del Tar è incomprensibile”, ”il riconteggio illegittimo”, e che governerà ”con rinnovato slancio”.

L’estenuante giornata e l’afosa nottata di giovedì, trascorse ad attendere una sentenza che nessuno nel centrodestra avrebbe previsto negli attuali termini, non hanno svigorito il presidente del Piemonte. E mentre il suo partito e gli esponenti del Pdl salgono sulle barricate, la sinistra riprende coraggio e lancia l’affondo: ”Cota è indebolito – afferma il Pd – ora si apre una nuova fase politica”.

L’ex presidente del Piemonte Mercedes Bresso, come sempre è la più tranchant: ”Quando per vincere si è disponibili a scendere a patti con noti taroccatori – dichiara – questo è il rischio che si corre”. ”Evidentemente – aveva detto Cota poco prima ai giornalisti convocati in conferenza stampa – per qualcuno non dovevo governare. Ma questa vicenda non mi fiacca, anzi mi da’ nuove energie, e governerò con rinnovato slancio”.

Il governatore, il cui legale Luca Procacci ha annunciato il ricorso al Consiglio di Stato e il congelamento del riconteggio dei voti, ha affermato che ”il Tar ha emesso una sentenza assolutamente incomprensibile”, e che sarebbe ”illegittimo” un riconteggio che non assegnasse al presidente anche il voto espresso con una sola croce sulla lista che lo sostiene. ”Pure io – ha affermato Cota – mi sono votato tracciando una sola croce sul simbolo della Lega. L’ho fatto per chiarezza e così ho chiesto di fare ai miei elettori. In questa vicenda – ha sostenuto – sono vittima due volte. Ma non ho mai preso in considerazione le dimissioni, perché costano e i piemontesi hanno appena votato”.

Più colorito il linguaggio di uno dei diretti interessati, l’ex capogruppo dell’Udc in Regione Piemonte, Deodato Scanderebech, che con la la sua lista ‘Insieme con Scanderebech’ ha portato in dote a Cota oltre 12 mila voti. ”Questa è una sentenza politica – ha detto – degna di Cuba”. Nel Pdl, oltre al coordinatore regionale Enzo Ghigo, è sceso in campo il presidente dei deputati Fabrizio Cicchitto. E se per il primo ”’l’attuale governo del Piemonte è del tutto legittimato”, per il secondo ”la vicenda è incredibile”.

”La sinistra – ha detto Cicchitto – tenta di ribaltare il voto. Ha perso le elezioni e ora prova con la via giudiziaria”. Il centrosinistra, i cui esponenti giovedì notte affollavano la palazzina del Tar molto più numerosi rispetto ai rappresentanti dello schieramento avverso, dal pronunciamento del Tribunale hanno tratto nuovo coraggio. Il Pd ha subito chiesto ”un cambio di rotta” e ”un nuovo atteggiamento” da parte di ”un governatore la cui autorevolezza politica è ridotta”.

Il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli si è dichiarato ”molto soddisfatto” ma ha annunciato il ricorso al Consiglio di Stato contro la mancata esclusione della lista ‘Verdi Verdi’. La vicenda ha fatto registrare anche un botta e risposta fra il ministro Roberto Calderoli, che ha parlato di ”sentenza non serena”, e Bresso, che gli ha replicato di ”andarsi a rileggere la Costituzione”.

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