Piemonte, Liguria, Lazio sul filo dello zero per cento. Le altre: sei “rosse”, quattro “azzurre”

Pubblicato il 29 Marzo 2010 - 17:21| Aggiornato il 10 Settembre 2019 OLTRE 6 MESI FA

Piemonte, Liguria, Lazio sul filo dello zero per cento. Le altre: sei “rosse”, quattro “azzurre”

Piemonte: il leghista Cota avanti di un soffio, un soffio che fa 0,3 per cento di vantaggio su Mercedes Bresso candidata della sinistra sostenuta anche dall’Udc. Liguria: Burlando della sinistra avanti di un sospiro, un sospiro che fa 0,2 per cento di vantaggio su Biasotti del Pdl. Lazio: Bonino e Polverini, la sinistra e il Pdl qui alleato dell’Udc, tutti appesi e avvinghiati allo stesso 49,7 per cento, la stessa percentuale di consensi attribuita dalle proiezioni alle due candidate. E’ in questo triangolo che si gioca il senso politico e si decide chi ha vinto e chi ha perso le elezioni regionali del 2010.

Le altre dieci Regioni sono già alle prime ore del pomeriggio in qualche modo “assegnate”. Sei al centro sinistra, con la quasi certa vittoria di Vendola in Puglia, tre punti di vantaggio su Palese del Pdl. Vendola, l’indistruttibile presidente della sinistra riconfermato. E con la conferma dei presidenti di sinistra in Emilia, Toscana, Umbria, Marche e Basilicata, ovunque con percentuali sopra il 50 per cento.

Quattro Regioni al centro destra. Il Veneto, dove la Lega è primo partito, circa sette punti sopra il Pdl, e Zaia è autentico ciclone elettorale con il 62 per cento dei consensi. La Lombardia, dove Formigoni rivince con il 55 per cento contro il 34 circa di Penati. La Calabria dove Caldoro batte De Luca 55 a 42. E Calabria dove Scopelliti batte Loiero 58 a 23.

Sei a quattro dunque per i “rossi” contro gli “azzurri”, ma quanto valgono davvero quel sei e quel quattro lo diranno le tre Regioni del “triangolo”, quello della sconfitta o della vittoria.